Giro - A Montecassino Matthews sempre più maglia rosa
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Giro - A Montecassino Matthews sempre più maglia rosa

L'australiano vince, mentre il favorito Rodriguez si ritira e gli altri sono impegnati a non perdere sotto la pioggia il treno della corsa. E a proposito di treni...

Il Giro sin qui più piovoso del mondo, acqua in Irlanda e acqua ogni giorno anche in Italia, propone a Montecassino un esito falsato dalle cadute che falcidiano il gruppo a 9 chilometri dall’arrivo. Solo una dozzina di corridori rimangono in piedi e vanno a giocarsi la tappa. Vince brillantemente la maglia rosa Michael Matthews, approfittando del lavoro superlativo dei due gregari BMC a favore di Cadel Evans, il vero vincitore di giornata che scava quasi un minuto di margine sugli avversari, tutti caduti senza colpa, Quintana in primis. “Purito” Rodriguez, favorito di questa Corsa rosa, deve ritirarsi con tre costole rotte. Scarponi vive un Giro segnato dalla sorte, che ha sempre fatto la differenza nel ciclismo.

Un tempo, quando mettere piede a terra autorizzava, qualsiasi fosse il motivo, l’attacco degli avversari, valeva la regola “oggi a te, domani... a un altro”. Incidenti meccanici, forature e cadute dettavano la selezione, per sua natura sempre spietata. Oggi qualche commentatore, anima candida, racconterà che non è onesto approfittare delle disgrazie altrui, ma sarebbe stato oltraggioso fermarsi tutti ad aspettare i meno fortunati. Solo i lutti fermano il ciclismo.

Ora tutti leggono il meteo con apprensione, timorosi che il maltempo - sono annunciati tre giorni ancora di pioggia - falsi la corsa. Il Giro sin qui troppo anfibio riparte domani alla volta di Foligno, dov’è giunto solo una volta, nel 1968, in volata vinse Franco Bitossi. La tappa offre domani un po’ di “mangia e bevi”, niente di più, tocca ancora una volta ai velocisti, a meno di una fuga da lontano che, complici strade e pioggia, riesca ad andare in porto. E’ il risultato che auspichiamo.

Ogni occasione è buona per “perdere il treno della corsa”, a meno di non evocare il 1909, primo Giro d’Italia, quando quattro corridori decisero che il treno era davvero un’opportunità da non perdere. Brambilla, Ghezzi, Granata e Lodesani furono squalificati al termine della tappa Bologna-Chieti per aver percorso in treno - a bordo del treno, senza pedalare sul treno - un buon tratto del percorso. Non contento di com’era andata ai quattro, otto giorni dopo nella Roma Firenze l’impresa del treno la ripetè Camillo Carcano, squalificato lui pure. Le leggi del Giro, allora come ora, sono uguali per tutti.

L'ordine d'arrivo della sesta tappa da Sassano a Montecassino, di 257 km: 1. Michael Matthews (Aus) in 6 h 37' 01'' (+10 '' di abbuono) 2. Tim Wellens (Bel) s.t. 3. Cadel Evans (Aus) s.t. 4. Matteo Rabottini (Ita) s.t 5. Ivan Santaromita (Ita) a 13'' 6. Steve Morabito (Sui) a 23'' 7. Wilco Kelderman (Ned) a 49'' 8. Mauro Finetto (Ita) s.t 9. Diego Ulissi (Ita) s.t 10. Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) s.t 19. Nairo Quintana (Col) s.t. 28. Ivan Basso (Ita) s.t,

La classifica generale: 1. Michael Matthews (Aus) in 24h 18' 14'' 2. Cadel Evans (Aus) a 21'' 3. Rigoberto Uran Uran (Col) a 1' 18'' 4. Rafal Majka (Pol) a 1' 25'' 5. Steve Morabito (Sui) s.t. 6. Matteo Rabottini (Ita) s.t. 7. Ivan Santaromita (Ita) a 1' 47'' 8. Fabio Aru (Ita) a 1' 51'' 9. Tim Wellens (Bel) a 1' 52'' 10. Ivan Basso (Ita) a 2' 06'' 11. Nairo Quintana (Col) a 2' 08'' 17. Michele Scarponi (Ita) a 2' 28'' 26. Damiano Cunego (Ita) a 3' 13''. 

Sergio Meda, autore di questo articolo, è direttore del sito Sportivamentemag  (magazine on line che tutela lo sport e le sue regole) ed è stato la figura di riferimento dell'Ufficio stampa del Giro d'Italia dal 1995 al 2009.

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