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Phil Walter/Getty Images
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Mondiali rugby: All Blacks campioni anche nei numeri

Superando l'Australia per 34-17, la Nuova Zelanda ha vinto il terzo titolo della storia. Mettendo a segno tutta una serie di record

La Nuova Zelanda sta al rugby come il Brasile sta al calcio: se sulle spiagge di Rio non c'è bambino che non prenda a calci un pallone per spedirlo in porta, dalle parti di Auckland non c'è ragazzino che non maneggi l'ovale per portarlo in meta. Il tutto nel mito degli All Blacks, rafforzato nel tempio londinese di Twickenham (cioè proprio nella patria del gioco) dalla vittoria per 34-17 sull'Australia e quindi dal secondo titolo mondiale consecutivo dopo il trionfo in casa del 2011, con cui era stato a sua volta replicato quello della prima edizione dei Mondiali, organizzata nel 1987 sempre tra le mura amiche.

Nessuno come gli All Blacks
Per la Nuova Zelanda, dunque, tre Webb Ellis Cup sollevate in otto edizioni: più di tutti gli altri e soprattutto una in più degli sconfitti Wallabies nel match che vedeva appunto in gioco la supremazia assoluta oltre che quella nella Rugby World Cup 2015. Dove gli All Blacks hanno dettato legge affrontando e sconfiggendo tutte le più accreditate avversarie: 26-16 all'Argentina nel girone, 20-18 al Sudafrica in semifinale dopo il terrificante 62-13 alla Francia nei quarti, quindi l'altrettanto netto successo sull'Australia.

Un dominio totale, certificato dai 7 successi su altrettanti incontri ma anche da altre statistiche: gli All Blacks sono infatti stati il team che ha messo a segno più punti (290, davanti ai 250 dell'Argentina e ai 241 del Sudafrica), oltre che quello che ha realizzato più mete (39, contro le 28 dell'Australia e le 27 dell'Argentina) e che ne ha pure trasformate di più (28, cinque in più dell'Argentina, seguita dall'Australia a 17).

Team super, giocatori da record
Non mancano poi ovviamente i primati personali: con 8 palloni schiacciati al di là della linea di meta il trequarti ala Julian Savea (non a caso considerato l'erede dell'indimenticabile Jonah Lomu) è risultato il miglior realizzatore di tutto il Mondiale, mentre il piede di Daniel Carter, autore in finale anche di un fantastico drop che al 70° ha ridato vantaggio (24-17) e sicurezza agli All Blacks dopo due mete consecutive dei Wallabies che avevano riaperto il match, ha fatto registrare tutta una serie di primati: 23 trasformazioni (record di questa edizione) per 58 totali ai Mondiali (record ogni tempo), più 10 punizioni per un totale di 82 punti che l'hanno eletto "bomber" dei neozelandesi.

Infine, menzione speciale per il già leggendario capitano Richie McCaw, che a 34 anni ha guidato i suoi alla vittoria con il solito carisma, ma anche a suon di placcaggi: 54, per il record assoluto di 225 "tackles" messi a referto in quattro edizioni di Coppa del Mondo. Niente comunque rispetto alla soddisfazione di condurre l'haka della vittoria che potete vedere qui sotto.

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Paolo Corio