Giro - 3a tappa: addio all’Irlanda, con cartolina a Roche
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Giro - 3a tappa: addio all’Irlanda, con cartolina a Roche

Arrivo a Dublino per il saluto all’isola di uno degli unici due ciclisti capaci di vincere Giro, Tour e Mondiale nello stesso anno. L'altro? Un certo Merckx

Dopo l’odierna prova di sprint, con il primo successo alla Corsa rosa del tedesco Marcel Kittel sul francese Nacer Bouhanni, il terzo e ultimo appuntamento del Giro in terra d’Irlanda si propone verso Sud con modalità quasi analoghe: si va lungo i 187 chilometri senza difficoltà che portano da Armagh a Dublino, un po’ mossi all’inizio e poi invariabilmente piatti nel finale.

Entra in gioco il tema delle rivincite, sempre che il velocista della Giant-Shimano, dominatore della prima opportunità in terra d’Irlanda, non decida di festeggiare al meglio il suo compleanno, visto che proprio domani compie 26 anni. Sin qui già quattro successi in volata al Tour de France: se Kittel decidesse di “fare il Cavendish” (uno che di repliche se ne intende, 15 volte a segno al Giro e 25 al Tour) o “il Cipollini” (primatista con 42 tappe vinte al Giro) potremmo arrivare ad annoiarci. Ma è probabile che gli altri gli prendano le misure, per cui domani potrebbe già essere il giorno in cui le carte tra le ruote veloci si rimescolano, tenendo d’occhio soprattutto Elia Viviani, oggi quarto, senza compagni di squadra nell’estremo finale. Chi è rimasto imbottigliato, alla prima occasione cercherà non vie di fuga ma spiragli nell’affollata volata che segnerà, intorno alle 17 di domenica 11 maggio, il saluto di Dublino al Giro, che nel frattempo ha già visto un cambio dimaglia rosa, passata dal canadese Svein Tuft al compagno di squadra Michael Matthews, australiano, ottavo all’arrivo della seconda tappa.

Sempre con la terza tappa anche la pittoresca carovana di mille amatori irlandesi che percorrono le strade “prestate” al Giro d’Italia si farà da parte. Compito esaurito per l’accompagnatore di rango che li guida, Sean Kelly, autentica leggenda nella sua Irlanda: due Parigi-Roubaix, altrettante Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia, oltre a una Vuelta di Spagna, certificano per lui. Stephen Roche, irlandese notissimo per il “triplete” del 1987 - niente male, Giro, Tour e Mondiale, come soltanto Merckx nel 1974 – è invece un campione ricordato anche per azioni proditorie: ne sa qualcosa Roberto Visentini, che proprio durante il Giro 1987 fu tradito da Roche che mai lo riconobbe come capitano, malgrado fosse il vincitore dell’edizione precedente. Nonostante la squadra dei due, la Carrera, quasi gli corresse contro, Roche vinse ugualmente, a dimostrazione che il ciclismo rimane, in buona sostanza, uno sport individuale dove la squadra ti aiuta solo nei momenti di difficoltà. E può pure non essere la tua, quando capita.

Ordine d'arrivo della 2a tappa da Belfast a Belfast (219 km): 1. Marcel Kittel (Ger) in 5h 13' e 25'' (+10''abbuono) 2. Nacer Bouhanni (Fra) s.t (+ 6'' abbuono) 3. Giacomo Nizzolo (Ita) s.t (+ 4'' abbuono) 4. Elia Viviani (Ita) s.t. 5. Roberto Ferrari (Ita) s.t. 6. Manuel Belletti (Ita) s.t. 7. Ben Swift (Gbr) s.t. 8. Michael Matthews (Aus) s.t. 9. Davide Appollonio (Ita) s.t. 10. Tyler Farrar (Usa) s.t.

La classifica generale:  1. Michael Matthews (Aus) in 5hh 37' 54'' 2. Luke Durbridge (Aus) a 03'' 3. Ivan Santaromita (Ita) s.t. 4. Svein Tuft (Can) s.t. 5. Pieter Weening (Ola) s.t 6 Cameron Meyer (Aus) s.t 7. Rigoberto Uran Uran (Col) a 08'' 8. Gianluca Brambilla (Ita) s.t. 9. Pieter Serry (Bel) s.t. 10. Alessandro Petacchi (Ita) s.t 14. Cadel Evans (Gbr) a 10'' 23. Nicholas Roche (Irl) a 26'' 38. Michele scarponi (Ita) a 41''.

Sergio Meda, autore di questo articolo, è direttore del sito Sportivamentemag  (magazine on line che tutela lo sport e le sue regole) ed è stato la figura di riferimento dell'Ufficio stampa del Giro d'Italia dal 1995 al 2009.

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