Belinelli: l'Italia, l'Nba, la Nazionale
Lifestyle

Belinelli: l'Italia, l'Nba, la Nazionale

I commenti del campione bolognese, al Forum per Milano-Siena, sul basket a 360°

L'ultima volta che i diecimila del Forum di Assago ci credevano così tanto, correvano le finali playoff 2005 e l'Olimpia Milano neo-targata Armani (al suo primo anno da sponsor) contendeva lo scudetto del basket alla Fortitudo Bologna. Allora fu una "pazza" tripla di Ruben Douglas (convalidata dagli arbitri solo dopo l'istant-replay) a consegnare il titolo agli ospiti, questa volta è stato un lucido colpo di mano di Shaun Stonerook (abilissimo nel finale punto a punto nel riconquistare il pallone decisivo dopo aver sbagliato due liberi) a ipotecare serie e sesto titolo consecutivo per la Montepaschi Siena, in vantaggio per 3-0 sull'EA7 Milano. Allora un giovanissimo Marco Belinelli stava sul parquet in maglia Fortitudo insieme con l'amico Stefano Mancinelli, questa volta s'è invece goduto la partita dalla prima fila del Forum, a pochi seggiolini di distanza dall'altra stella italiana nell'Nba Danilo Gallinari venuto a tifare per la "sua" Olimpia. Abbiamo intercettato Belinelli a fine partita, rubandogli qualche battuta tra un autografo e una foto con i tifosi milanesi.

Che impressione ti ha fatto il Forum questa sera, come nella finale del 2005?
"Quando sei in campo è ovviamente tutto diverso, ma l'atmosfera di questa sera era davvero molto calda, con un pubblico entusiasta e con due squadre che hanno dato il meglio".

Il meglio di Milano pare però sempre un po' meno efficace di quello di Siena, non trovi?
"Milano ce l'ha davvero messa tutta, ci ha provato in ogni modo, ma non è facile vincere contro una squadra come Siena, ben allenata, che gioca un buon basket ed è ormai abituata a mantenersi in controllo in sfide come questa".

Fai i complimenti a Simone Pianigiani, allenatore di Siena ma anche della Nazionale, però non sarai in azzurro per le prossime qualificazioni agli Europei...
"Lo ripeto: mi spiace molto, ma devo prima trovare un contratto nell'NBA e non posso davvero permettermi di stare lontano dagli Stati Uniti nel mese di luglio, decisivo per avviare e concludere le trattative".

Pensi di avere più possibilità con qualche franchigia in particolare?
"Al momento non posso dire nulla, nel senso proprio che non c'è nulla di aperto. Però sono fiducioso: se non sarà all'inizio del mese, entro fine luglio saprete dove giocherò la prossima stagione NBA".

E chi vedi invece favorita per l'anello 2012, Oklahoma City o Miami?
"Vedo molto bene Oklahoma City, che gioca un ottimo basket, ma sul nome della vincente lascio ancora un grande punto interrogativo: sono entrambe due squadre fortissime, con fuoriclasse che possono decidere da soli un incontro. Non mi stupirei affatto se portassero la serie alla settima partita".


I più letti

avatar-icon

Paolo Corio