Allegri e la quota scudetto: perché 80 punti non bastano
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
Lifestyle

Allegri e la quota scudetto: perché 80 punti non bastano

Il tecnico bianconero ha fissato il tetto della rincorsa, ma da quando il campionato è a 20 squadre ne servono di più

Quota 80 punti per sperare di vincere il quinto scudetto consecutivo e completare una rimonta che sarebbe storica. Allegri ha fissato il punto d'arrivo per la sua Juventus, partita ad handicap in un campionato in cui le grandi sono tutte davanti e che per Buffon e compagni si è presto tradotto in una salita impervia. Dopo la quarta vittoria consecutiva, primo filotto serio della stagione, con davanti Lazio e Fiorentina è arrivato il momento di pensare in maniera un po' più ragionata cosa serve per trasformare in progetto il sogno tricolore.

"L'errore che possiamo fare in questo priodo è guardare avanti, vivere i risultati nostri in relazione a quelli degli altri - ha detto Allegri -. Siamo come un ciclista che si esprime a cronometro, non siamo in un gruppo e dobbiamo procedere partendo da alcuni dati assodati: la quota scudetto è 80 punti, da 72 si finisce al secondo o terzo posto".

Che sia davvero 80 punti la quota che Allegri ha in mente o qualcosa in più, la lettura statistica degli ultimi campionati racconta una verità differente: per vincere lo scudetto bisogna correre più forte, le proiezioni di quest'anno lo confermano e la Juve deve accelerare andando da qui a maggio a ritmi da record se vuole mettere in cascina i 56 (minimo) punti che servono.

Campionato a 20 squadre (dal 2004-2005): media scudetto 87,9 punti

Da quando il format del torneo è quello attuale a 20 squadre e con i 3 punti per la vittoria (stagione 2004-2005) mai si è vinto un titolo con meno di 82 punti come fatto dall'Inter di Mourinho nell'anno del Triplete e dal Milan di Allegri la stagione successiva. Tolti questi due picchi inferiori sono serviti almeno 84 punti e in ben 7 campionati sugli 11 presi in considerazione la quota si è alzata a 85 e oltre. 

La media tricolore dal 2004-2005 al 2014-2015, considerando validi i punteggi acquisiti sul campo e poi resi virtuali dalle sentenze di Calciopoli, è addirittura di 87,9 punti perché nella serie ci sono anche il record di Conte con la Juve dei 102 e la stagione dell'Inter di Mancini nel post-scandali che portò i nerazzurri ad arrampicarsi fino a 97.

Anche volendo scartare questi due risultati, considerandoli un'anomalia seppure per motivi diversi, la situazione non cambia molto. La media scudetto si abbassa a 85,3 punti che rappresentano la soglia minima della maggioranza delle classifiche finali dell'ultimo decennio. I numeri, per una volta, confermano semplicemente l'andamento delle cose sul terreno di gioco.

Più equilibrio in testa? La media non scende

Detto che ogni stagione fa storia a parte e, dunque, non si può escludere nulla a priori c'è un altro dato che fa riflettere. L'idea che questo sia un campionato che si possa vincere a quote inferiori nasce dall'equilibrio che ha dominato in testa l'avvio della stagione: 4 capoliste diverse in 14 giornate, spesso racchiuse in un fazzoletto come non accadeva da anni.

Anche qui, però, sono i numeri a venire in soccorso. Prendendo sempre come riferimento il periodo dal 2004 al 2015 e limitandosi ad analizzare i tornei finiti con un distacco di 4 o meno punti tra la squadra campione e la seconda in classifica (è avvenuto 4 volte in 11 stagioni), si scopre che la media punti necessaria per cucirsi il tricolore sulla maglia rimane praticamente invariata: 85,5 punti.

Incidono i 91 necessari alla Juve di Capello nel 2004-2005 per sopravanzare il Milan che si fermò a 88, ma anche togliendo quelli rimane una media di poco inferiore agli 84 e, dunque, sostanzialmente allineata all'idea statistica che per lo scudetto si debba fare di più rispetto alla quota 80 di cui ha parlato Allegri.

Attenti agli ultimi… E’ lì che si fa la differenza

Incrociando i dati degli ultimi 11 campionati emerge, dunque, che non è l’equilibrio in testa ad alzare o abbassare la quota scudetto ma quello in coda. Quanto sono forti le ultime della serie A? Quanti punti fanno, spesso togliendoli alle grandi? La tendenza è chiara: dal 2011 le piccole (convenzionalmente sono state prese in considerazione le 5 che hanno chiuso la graduatoria) hanno perso una ventina di punti all’anno rispetto al periodo precedente: da 175 a 155 circa.

La quota salvezza si è abbassata (negli ultimi due campionati sono bastati 35 punti) e il divario con le grandi è aumentato. Le cenerentole hanno raccolto 155 punti l’anno scorso, 156 nella stagione record della Juve, 161 in quella precedente, 175 nel 2011-2012 e 2010-2011, 181 nel 2009-2010 e così via.

Il dato è evidente: nei due campionati vinti con meno punti (82) le ‘last five’ della serie A hanno stabilito il record (181 nel 2009-2010) oppure una buona performance (175 nel 2010-2011): la chiave di lettura è nascosta in quei numeri e non nell’andamento degli scontri diretti.

Napoli e Inter, duello a quota 84 punti

E cosa sta succedendo quest’anno, nella cronometro che Allegri vuole far vincere ai suoi? Arrivati a un terzo di stagione i valori statistici si stanno stabilizzando e indicano un pieno rispetto delle medie dell’ultimo decennio. Il Napoli capolista viaggia a 2,21 punti a gara con una proiezione finale di 84,1. Fino alla giornata precedente la soglia virtuale era ancora più alta, poi la sconfitta dell’Inter al San Paolo l’ha leggermente abbassata ma comunque oltre gli 80 indicati dal tecnico bianconero.

E’ vero che solo in due occasioni (Milan nel 2010-2011 e la coppia Milan/Juve nel 2011-2012) la performance della capolista alla 14° giornata è stata inferiore ai 31 punti di Sarri (erano 30), ma in entrambe le stagioni il punteggio finale è stato addirittura superiore alla proiezione a questo punto dell’anno.

E se c’è equilibrio in testa, va rilevato che in coda l’andazzo è quello già registrato dal 2011. Oggi le ultime cinque della serie A raccolgono la miseria di 57 punti, leggermente in più rispetto alle ultime due stagioni a questo punto, ma con una proiezione che le porta intorno a quota 155. Ovvero in quella forbice lontana dai casi in cui la quota scudetto si è abbassata.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano