ActionBike GoldCup International 2017: gran finale a Misano
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ActionBike GoldCup International 2017: gran finale a Misano

Come da tradizione, la tre giorni on track sul circuito romagnolo è stato uno degli eventi più attesi - e affollati - della stagione

Ok, non è stato disastroso come quello della settimana precedente per la MotoGP, ma neppure si può dire che il meteo abbia dato il suo meglio nel Big Event di fine stagione che, come di consueto, Actionbike ha organizzato sul circuito di Misano.

Vario” è l’aggettivo più idoneo a definirlo, in un’alternanza di sole, nuvole, sole, pioggia, sole, freddo, sole e vento che ha disorientato un po’ tutti e che ha anche costretto i marshal a un superlavoro.  

Una tre giorni complicata, quindi, su una pista che, per chi scrive, è sempre stata "in salita", data la storica incomunicabilità con le sue curve che, nelle ultime due frequentazioni, ha raggiunto il picco, prima per via di una rovinosa caduta, poi a causa di una pletora di problemi tecnici.

Peccato perché quello di Misano è un bel tracciato, anche visto da fuori, da quando Aldo Drudi ha aggiunto tutto quel fluo, quel blu e quell'azzurro.

Con un occhio al cielo e l’altro puntato sull’asfalto, tuttavia, una cosa positiva la riusciamo a trovare: l’estrema variabilità del clima ci offrirà le condizioni più adatte a completare il test della triade di pneumatici Continental che abbiamo cominciato nel precedente weekend di gare a Brno, permettendoci cioè di provare al meglio le coperture più “ibride” del lotto, le hypersportContiSportAttack 3.

Il circuito e le gomme

Partiamo nel gruppo A3 (in ordine decrescente da quello dei più veloci a quello dei più lenti è il terzo dei cinque in cui i piloti sono suddivisi) ma l’asfalto freddino e non perfettamente asciutto ci suggerisce cautela. La quale, a sua volta, si traduce in tempi piuttosto alti e nel “declassamento” al gruppo B quando, al termine della mattinata, i gruppi vengono riassemblati sulla base dei tempi registrati.

Ci concentriamo quindi prima di tutto sulle gomme, in primis su una tecnologia di lavorazione del loro battistrada che si può vedere e toccare con mano: si chiama TractionSkin e consiste in una superficie a micro-rugosità che elimina la necessità di inserire la cera nella fase di stampo dello pneumatico.

In tali condizioni di aderenza non ottimale, è facile comprendere come, già a partire dal primo contatto con l’asfalto, avere disponibile tutto il grip fin da subito, senza necessità di alcun rodaggio, sia un gran bel vantaggio.

Dopo pochi metri siamo già alle Rio, la seconda sequenza di curve che il circuito presenta dopo la linea del traguardo. Qui, le caratteristiche di handling e di agilità nei cambi di direzione non sembrano aver nulla da invidiare alle corrispettive di una gomma specificamente racing. E la sensazione sarà la stessa che proveremo all’inizio del giro successivo nel destra-sinistra-destra della Variante del Parco.

Il feeling nei loro confronti sale ai massimi nei punti critici del circuito: soprattutto all’ingresso della Quercia, percorsa da scanalature nell’asfalto che tendono a restare umide, è impressionante come si riescano a cogliere gli effetti della tecnologia GripLimitFeedback, che sembra restituirci un quadro della situazione in real time su quanto sta accadendo tra la gomma e l’asfalto.

Cosa che non sembra valere per molti altri piloti, vista le cadute a ripetizione che si verificano proprio in quel punto.

Un altro momento importante di verifica è in uscita dal Tramonto, dove occorre riprendere in mano il gas in seconda marcia con una certa veemenza e con la moto ai massimi gradi di inclinazione o, ancora, alla Misano 2, curva dal leggero andamento parabolico in contropendenza, dove sull'asfalto umido la nuova mescola silicea restituisce una sensazione di tenuta paragonabile a quella di una gomma slick nel giusto range di funzionamento su un asfalto ben caldo.

Laddove, invece, temevamo che le coperture potessero evidenziare i loro limiti di coperture pensate - anche e soprattutto - per l’uso stradale era sul tratto più famigerato del circuito, ovvero quello che comprende il Curvone e le successive curve del Carro.

In questa parte del circuito che si affronta ad alta velocità con la moto piegata anche in fase di staccata le gomme hanno mostrato, invece, una stabilità e una precisione molto superiori a ogni aspettativa, che i progettisti Continental sono riusciti a garantire grazie alla spiralatura a o° in cavo d’acciaio che corre lungo tutta la carcassa.

Le gare

Per la panoramica del primo giorno di gare partiamo dalla fine, cioè dalla New Generation Cup, ilpareggiamento con classifica finale a somma dei tempi in cui ha corso il sottoscritto, concludendo in 24esima posizione, a fronte della 36esima di partenza sui 49 iscritti.

La gara è stata priva di particolari sussulti ed emozioni e la vittoria è andata a Manolo Garbani.

TUTTI I RISULTATI DELLA NEW GENERATION CUP

Dopodiché, riavvolgiamo il nastro e fermiamolo alla competizione che ha dato il là alla giornata agonistica, la Actionbike Cup - SSP, dominata da Kevin Wahr con un ottimo best lap di 1.43.900.

TUTTI I RISULTATI DELLA ACTIONBIKE CUP - SSP

A seguire è la volta della classe regina, la Actionbike Cup - Superbike 1, vinta dal pilota dell’Idm tedesco Marc Neumann che, per soli 8 millesimi, non sfonda il muro del "minuto e quaranta".

TUTTI I RISULTATI DELLA ACTIONBIKE CUP - SUPERBIKE 1

Nella finale “B” delle 1000, invece, la miglior performance al termine dei 6 giri sarà quella di Bernd Wahr.

TUTTI I RISULTATI DELLA ACTIONBIKE CUP - SUPERBIKE 2

Meteorologicamente parlando, il sabato è la peggior giornata dell'intero weekend, con la pista che rimane bagnata per tutta la mattina e ancora tante cadute - soprattutto in uscita dalla Quescia - dovute all’asfalto che via via asciuga ma non garantisce un grip adeguato.

Fortunatamente, nel tardo pomeriggio, le condizioni migliorano e le gare si disputano a buoni livelli. Ad aprire le danze è ancora la competizione delle “piccole” 600, con la Gold Cup International - Supersport in cui a farla da padrone è Michael Barth.

TUTTI I RISULTATI DELLA GOLD CUP INTERNATIONAL - SUPERSPORT

Nella Gold Cup International Superbike 1 la vittoria andrà nuovamente a Marc Neumann, mentre a imporsi nella Gold Cup International Superbike 2 sarà Stefan Buntschu.

TUTTI I RISULTATI DELLA GOLD CUP INTERNATIONAL - SUPERBIKE 1

TUTTI I RISULTATI DELLA GOLD CUP INTERNATIONAL - SUPERBIKE 2

Last but not least, la gara che ha visto correre assieme i piloti della New Generation Cup e le pilotesse della Ladies Cup. Nella classifica avulsa di queste ultime, la vittoria va a Elena Lamperti, nell’altra a Bartle Egender.

TUTTI I RISULTATI DELLA LADIES CUP+NEW GENERATION CUP

Finale in bellezza

Nella giornata di domenica, finalmente, il sole fa il suo dovere nel riscaldare il manto del Santamonica e, tra una folata di vento e l’altra, scendiamo in pista a più riprese per una lezione di traiettorie impartita da Marta Leoni, istruttrice della Lucchinelli Experience.

Il mini-corso fa seguito alle dritte preliminari dell'altro "maestro", l’ex pilota del Motomondiale Fausto Ricci, che non si stanca mai di ricordarci l’importanza di anticipare con la posizione del corpo in sella l’arrivo della curva e dell’uso del freno posteriore, fondamentale in tutte le fasi che vanno dalla staccata all’uscita di curva.

Poi scendiamo in pista e il grande pregio di girare attaccati agli scarichi di una pilota professionista (oltre a insegnare, Marta corre, oggi con una R3) a Misano si manifesta soprattutto nella seconda parte del tracciato, cioè dal Tramonto, dove “bisogna soffocare il proprio istinto - ci spiega, per esempio, la nostra tutor - di andare a cercare subito il cordolo e cercare, invece, di ritardare l’ingresso, ben oltre il punto di corda”, e fino al settore che va da dalla seconda parte del Curvone all’ultima del Carro, nel quale è fondamentale - oltre a una buona dose di coraggio - rallentare la moto trovando la giusta alchimia tra il momento esatto di scalare le marce e la quantità di tempo e di forza nel tirare la leva del freno anteriore.

La moto e il pilota

La nostra Bmw S1000RR "veste" una carena in vetroresinaall black di 666Carbon ha il motore totalmente originale, mentre per quanto riguarda l’elettronica, la dotazione elettronica di serie è arricchita dal blipper della Irc Components che, rendendo inutile l’uso della leva frizione, permette di concentrarsi totalmente sulla staccata a tutto vantaggio del piacere di guida e dei tempi sul giro.

Al reparto sospensioni troviamo, invece, la cartuccia forcella Nix 30 e il monoammortizzatore TTX GP (entrambi Öhlins), mentre lo scarico completo in titanio è Akrapovic.

All’impianto frenante, spicca la pompa freno anteriore 18x20 Accossato (stesso brand dela leva frizione e del gas rapido), i dischi Brembo Serie Oro e le pastiglie freno SBS.

La trasmissione passo 520 è marchiata Afam.

Sul fronte dell’ergonomia, troviamo i semimanubri Bonamici e le pedane Lightech.

Chiude l’elenco il cronometro Gps 3x di Starlane.

Chi scrive indossa la tuta professionale Dainese D-Air, i guanti Druid D1 Long, gli stivali Torque D1 Out, mentre il casco è l'Agv Pista GP in carbonio abbinato alla visiera Lcd AgVisor.

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Luciano Lombardi