Studio dunque viaggio: la Spagna meta preferita dell'Erasmus
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Studio dunque viaggio: la Spagna meta preferita dell'Erasmus

Boom di richieste degli studenti che vogliono andare all'estero a completare la formazione

Il sogno di molti, studiare all'estero, ma se un tempo gli Stati Uniti (o Londra per l'Europa) restavano le mete più ambite, oggi i desideri degli studenti parlano spagnolo. Secondo gli ultimi dati, non solo è boom di domande per l'Erasmus, le borse di studio all'estero, ma gli studenti 2.0 chiedono soprattutto di completare o migliorare la propria formazione sul suolo iberico. Alle spalle della Spagna si trovano altri due Paesi del Vecchio Continente che forse non ci si aspetterebbe: Germania e Francia. Quinta in classifica l'Italia, che continua ad attrarre molti studenti stranieri, secondo le statistiche della Commissione Europea, ma meno rispetto alla Gran Bretagna, 4°. Nella top ten alle spalle dell'Italia, invece, si trovano Svezia, Polonia, Olanda, Portogallo e Belgio.

A riuscire a mettersi in tasca gli agognati contributi europei per studiare lontano da casa sono soprattutto i ragazzi del Lussemburgo, seguiti dai colleghi studenti del Liechtenstein (tra l'altro gli ultimi due Paesi richiesti nelle domande Erasmus!) Al terzo posto finlandesi, lettoni e spagnoli. Ma chi sono i giovani che chiedono di fare le valigie, con tanto di libri al seguito? L'identikit mostra che dei 270 mila beneficiari dell'Erasmus, la maggior parte è donna. Gli studenti Erasmus sono soprattutto in possesso di una laurea di primo livello (67%), ma non manca chi segue un Master (29%) o si ferma ad una laurea breve (3%), mentre sono meno coloro che sono ad un dottorato (1%). 

L'età media è di 22 anni e, a dispetto di quanto si possa immaginare o accadeva in passato, la scelta spesso è quella di essere collocati in azienda, piuttosto che seguire un vero e proprio corso di studi. Dal 2007, infatti, esiste anche questa possibilità, per una durata in media di 5 mesi. Con Erasmus +, inoltre, da gennaio esiste un progetto che ha come destinatari principali gli universitari, gli studenti delle scuole professionali, i formatori, gli stessi insegnanti o tirocinanti e lavoratori giovani.

Per poter trascorrere un periodo in un altro Paese si ricevono circa 270 euro al mese (per la precisione 272), aumentati del 9% rispetto a quanto veniva offerto dalla Commissione europea lo scorso anno (250 euro). Non una cifra enorme, ma tanto basta ad invogliare migliaia di giovani a chiedere di passare 6 mesi a studiare in una università straniera. 

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Eleonora Lorusso