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Sindrome da rientro, come sconfiggerla in quattro mosse

Tornare in ufficio o sui banchi di scuola può essere fonte di stress e depressione se non lo si fa nella maniera giusta

Partire è un po' come morire, diceva un antico adagio e mai come andarsene da un posto dove si sono trascorse alcune settimane di vacanze serene lontano dalla routine rappresenta un piccolo trauma che bisogna saper affrontare al meglio.

Di "Sindrome da rientro", infatti, ci si può anche ammalare con sintomi che vanno dal mal di testa alla depressione, dall'ansia all'irritabilità. Sopravvivere, però, è possibile, specie se lo si fa con astuzia.

1. Ottimismo

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Dire arrivederci a ciabatte, costumi da bagno e parei indossati da mattina a sera fa venire un senso di tristezza un po' a tutti. Però, per mantenere un certo equilibrio e non strapparsi le vesti per la fine delle ferie è importante guardare la botte mezza piena.

Intanto le vacanze le si è vissute. Sono stati visitati posti nuovi, fatto amicizia, mangiato e bevuto in abbondanza. Si è trascorso del tempo in famiglia ed è stato possibile concedersi il meritato riposo. Non tutti possono permetterselo, quindi, prima di farsi venire la depressione è sempre giusto fare un bagno di coscienza e rendersi conto di essere stati fortunati.

2. Parola d'ordine "Gradualità"

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E' vero che la maggior parte delle persone cerca di fermarsi al mare o in montagna fino all'ultimo secondo utile per sfruttare ogni raggio di sole, ma passare dai prati al cemento e dalla sabbia all'ufficio rischia di fare più male che bene.

Sarebbe più saggio, infatti, anticipare di due giorni il rientro per riappropriarsi della propria casa, fare qualche telefonata e dare un'occhiata all'agenda.

Riprendere gradualmente possesso del ritmo della routine aiuta ad allontanare quel senso di malinconia che si vive nel dover tornare a vivere la vita di tutti i giorni.

3. Nuovi progetti

CamminareAnche in vacanzaiStockphoto

Per cercare di attutire la sindrome da rientro, inoltre, niente è più indicato di muovere le energie progettando altre vacanze e cercando di immaginare la gioia delle futura partenza.

Non importa quanto lontana sarà la data del viaggio successivo, ma già avere il progetto permette di alleviare le tensioni.

4. Il Capodanno di settembre

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Se l'obiettivo ferie, però, sembra troppo lontano si può sempre progettare qualcosa di nuovo per l'anno che è appena iniziato. Settembre, del resto, è il vero Capodanno, il mese in cui tutto inizia e rappresenta l'occasione per mettersi di buona lena e impegnarsi in qualche idea che viene rimandata da tempo.

Iniziano le stagioni teatrali e, ad esempio, ci si può concedere un abbonamento per vedere gli spettacoli migliori dell'inverno. In palestra partono mille corsi e le città sono tapezzate di volantini dove si pubblicizza di tutto: dallo Yoga al bricolage, dai corsi di canto per bambini a quelli di giardinaggio per la terza età.

Invece di piangere sulle vacanze finite, allora, è meglio rimboccarsi le maniche e organizzarsi per vivere al meglio gli 11 mesi che ci separano da prossimo agosto.

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Barbara Massaro