Sì sono ricca ma che colpa ho?
(Olycom)
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Sì sono ricca ma che colpa ho?

"Tutti mi attaccano per quello che possiedo" dice Tamara Ecclestone "eppure vendo i miei abiti per fare beneficenza"

Nella notte il suo Range Rover è stato di nuovo preso di mira dai vandali. "Sembra quasi che in Gran Bretagna non sia permesso possedere cose belle" afferma Tamara Ecclestone scuotendo la testa. "È come se ti dovessi continuamente scusare per quello che sei. Non lo trovo giusto". Rannicchiata sul divano della sua casa di Chelsea a Londra, in un miniabito color champagne firmato Stella McCartney e con ai piedi un paio di scarpe Zanotti dai tacchi vertiginosi, l’ereditiera ventottenne è arrabbiata.

Un’imponente scultura in bronzo della borsa Birkin di Hermès troneggia su un tavolino, una tela con le famose farfalle di Damien Hirst si scorge in lontananza appesa a una parete, e ovunque sono appoggiati vasi di cristallo pieni di caramelle alla fragola. E poi c’è Duke, il chihuahua dietro la spalla sinistra della sua padrona.

Duke non ama i giornalisti; forse pensa che avremmo dovuto essere più gentili con Tamara in questi anni. Avremmo potuto essere meno sprezzanti riguardo alla sua carriera di conduttrice a Sky Sport in Inghilterra, fare meno sarcasmo sulle foto apparse sulle copertine delle riviste per soli uomini e considerare Billion $$ girl, il documentario trasmesso l’anno scorso su Channel 5, per quello che è: un’autoparodia. Per farla breve, avremmo potuto concedere il beneficio del dubbio alla figlia del quarto uomo più ricco della Gran Bretagna, il miliardario patron della Formula 1, Bernie Ecclestone. "Non credo che le persone colgano il mio senso dell’umorismo" afferma ridendo. "Era da tanti anni che mi veniva chiesto di partecipare a un reality così, alla fine, ne ho fatto uno. Ma è stato da ingenui credere che Billion $$ girl avrebbe messo fine ai pettegolezzi sul mio conto. Ne avevo parlato con mio padre, che mi disse: 'Non succederà mai, Tamara'".

Il miliardario aveva ragione. I telespettatori, in ginocchio a causa della recessione, non hanno trovato divertente la vasca da bagno da oltre 1 milione di euro, né hanno apprezzato l’aspetto volutamente ironico della scena in cui la Ecclestone corre da un dermatologo per farsi rimuovere in fretta e furia un brufolo definendolo «un’emergenza sanitaria». «Capisco che quando si vive sotto i riflettori si è esposti a numerose critiche, ma speravo che la gente vedesse anche un’altra parte di me. Non voglio assolutamente che le persone mi prendano sul serio. Io per prima non lo faccio».

A parte alcuni dettagli degni di Maria Antonietta, è difficile provare antipatia per la Ecclestone. È ignara della vita reale, trasuda ricchezza, ma in lei non c’è traccia di quella durezza che contraddistingue spesso le persone ultraricche. È cordiale, ha la risata facile e non si sente capita dagli inglesi. Eppure, dopo avere accarezzato l’idea di raggiungere la sorella Petra a Los Angeles (che lo scorso anno ha acquistato per 91 milioni di dollari la tenuta di Aaron Spelling, morto alcuni anni fa), Tamara ha capito che non sarebbe riuscita ad abbandonare Londra, così ha comprato una "dimora da sogno" da oltre 7 mila metri quadrati (che sta ancora sistemando) di fronte a Kensington Palace.

"Alla fine è a Londra che mi sento a casa. Una volta entrata nella nuova abitazione spero di non dovermi trasferire mai più. Ho una cabina armadio enorme e ho fatto costruire per Omar (con cui è fidanzata da due anni, ndr) uno spazio tutto suo, dove può fare le sue partite a poker notturne". E la famosa vasca da bagno? "Non l’ho ancora usata, ma non vedo l’ora" ride. "Potrei riempirla di latte di mucca e farci il bagno".

È stata sua madre Slavica, croata ed ex modella di Armani, che ha divorziato da Mr Ecclestone nel 2009 dopo 23 anni di matrimo- nio, a incoraggiarla a intraprendere l’iniziativa benefica di cui oggi è promotrice: vendere su eBay gli abiti che non indossa più e donare il ricavato al Great Ormond Street Hospital, l’ospedale pediatrico di Londra. «Sono una vera maniaca dello shopping» afferma mordendosi il labbro superiore. "Mia madre dice che ho qualche problema e forse ha ragione. Così abbiamo avuto l’idea di mettere all’asta 3 capi ogni dieci giorni e venderli al miglior offerente". Confessa di avere 100 paia di jeans. Nella scelta delle scarpe sostiene però di non essere così stravagante. "Ne avrò 150 paia: so che sono tantissime, ma al giorno d’oggi credo che tutti abbiamo un’idea distorta di cosa significhi 'tanto'".

Forse. Ma persino secondo il metro di giudizio di Tamara, il matrimonio della sorella Petra, tenutosi l’anno scorso nel castello medievale Orsini-Odescalchi, nei pressi di Roma, è stato faraonico. «Il mio vestito da damigella d’onore era splendido. L’abito da sposa di Petra era firmato Vera Wang e anche se ho paura di copiarla vorrei che anche il mio fosse realizzato da lei. Sto pensando di sposarmi a Gstaad, dove ogni anno trascorriamo il Natale» continua «ma poi nevicherebbe e morirei di freddo...».

Il Crack Baby, tipico cocktail del Boujis, esclusivo locale di Londra, composto da vodka e champagne, e i mini cheeseburger che vorrebbe offrire durante il ricevimento non sono immaginazione: la giovane ereditiera, infatti, ha già trovato l’uomo che desidera sposare una volta compiuti i 30 anni: il broker finanziario Omar Kyhami. Solo una cosa potrebbe rovinarle quel giorno, afferma: un eventuale dissidio tra i suoi genitori. "Entrambi sono venuti al matrimonio di Petra e si sono comportati in maniera del tutto civile, quindi spero sia così anche al mio".

Non molto tempo fa ha fatto notizia la decisione di Tamara di non partecipare alle nozze del padre con la fidanzata brasiliana Fabiana Flosi. «Non vi prenderò parte. Mi piace la mia matrigna, ma non so neanche la data della cerimonia e, a dire il vero, non sono stata invitata». La giovane ereditiera sembra triste. «Sono contenta che papà sia felice, ma tutto questo sembra un evento così... definitivo. Per moltissimo tempo ho pensato che i miei genitori sarebbero tornati insieme». Cos’è che non ha funzionato? «Mio padre era un vero e proprio maniaco del lavoro e mia madre sperava sempre che cambiasse. Poi gli anni sono passati, ma lui non si decideva a rallentare i ritmi; essere messa sempre in secondo piano deve essere stato pesante per mia madre. Il fatto è che il primo amore di mio padre è sempre stata la formula 1, e io lo capisco: deve essere molto difficile consegnare a qualcun altro un marchio creato con le tue mani».

"Il divorzio dei miei genitori è stato l’esperienza più dura che ho dovuto affrontare" confida accarezzando distrattamente la testa di Duke. In quei mesi così dolorosi ha trovato rifugio nel cibo e ha cominciato a soffrire di un disturbo da alimentazione incontrollata. "Non sono mai stata così grassa. Mangiavo per lo stress e ingoiavo davvero tutto. Bevevo una bottiglia di vino tutte le sere, ordinavo pizza a domicilio e cibo da McDonald’s, torte al cioccolato... un vero schifo". La svolta è avvenuta quando ha visto la foto di un paparazzo che la immortalava a una festa e metteva in evidenza le diverse taglie in più rispetto a oggi. "Non mi riconoscevo più. Però sono stata fortunata ad avere accanto persone su cui potevo contare. Ho cominciato ad andare in palestra e tutto pian piano è cambiato".

Chi non la sopporta dovrebbe ricordare che la Ecclestone aveva solo 17 anni quando il suo primo fidanzato ha venduto a una rivista informazioni personali sul suo conto, e che nel febbraio del prossimo anno l’ereditiera dovrà testimoniare in un processo che vede imputati due uomini per avere tentato di estorcerle 200 mila sterline (oltre 250 mila euro) per non svelare i dettagli di un’altra sua precedente relazione. Quei particolari scabrosi hanno reso la sua vita un po’ meno invidiabile. "Qualcuno mi ha detto: 'Sei solo frutto di uno spermatozoo fortunato'" afferma con una smorfia "ma ho deciso di non lasciarmi più infastidire da queste asserzioni. Mio padre ha lavorato sodo per dare alle sue figlie la vita migliore che potesse offrire. Naturalmente, noi sappiamo quanto siamo fortunate, ed è per questo che mi adopero per il Great Ormond Street Hospital; ciò che faccio per l’ospedale è la cosa che mi dà le soddisfazioni maggiori. Però alla lunga doversi continuamente difendere solo perché tuo padre è un uomo di successo è faticoso".

Osserva languidamente la statua della borsa Birkin. "È stato un altro modo per prendermi ancora un po’ in giro. La vita è una sola, non concede il bis ed è per questo che continuerò a fare ciò che mi rende felice".

© The Daily Telegraph/The interview People

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