Sesso? No grazie. C'è la crisi
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Sesso? No grazie. C'è la crisi

Incertezza economica, malessere sociale e nuove tecnologie sono alla base delle disfunzioni sessuali di oggi

Pochi soldi, troppo stress e abuso di social network. Sarebbe questo il mix letale per la libido della società contemporanea.

Uno studio svolto dal NatCen Social Research e dai ricercatori dell'University College di Londra ha messo a confronto le abitudini della popolazione sessualmente più attiva (16-44) oggi e negli anni novanta. Si è scoperto così che, vent'anni fa, la media dei rapporti mensili delle coppie eterosessuali era di di circa sette, mentre oggi non va sopra i quattro.

Andando a scavare dietro alle cause di un simile comportamento si è scoperto che influiscono soprattutto la sempre presente crisi economica, l'assenza di certezze per il futuro, ma anche la crescente presenza dei social network nella vita quotidiana.  

Il Dr Cath Mercer, dell'University College di Londra, ha dichiarato: "Le persone sono preoccupate per i loro posti di lavoro, preoccupate per i soldi e non sono in vena di sesso. Non solo, però, se si pensa che generalmente le coppie prima di addormentarsi invece che dedicarsi a coccole e carezze finisco sotto alle coperte con il tablet e lo smartphone in mano per dare un'ultima sbirciata a Twitter e Facebook o per rispondere alle e-mail."

Uno scenario decisamente triste al quale va aggiunto un altro dato: l'aumento dell'utilizzo del porno on line come surrogato di una libido che latita.

Tra gli intervistati il 15% ha ammesso di aver avuto il calo del desiderio e il 6% ha ammesso di essere ricorso al sesso a pagamento per appagarsi sessualmente.

A conti fatti oggi come oggi si fa meno sesso, si pratica di più il rapporto occasionale (in Inghilterra una gravidanza su cinque non è programmata), si sceglie l'autoerotismo come alternativa alla monotonia della coppia e, come ciliegina sulla torta, almeno una donna su dieci ha detto di aver avuto rapporti contro la propria volontà. 

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Barbara Pepi