Rimorchiare in spiaggia? Meglio internet
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Rimorchiare in spiaggia? Meglio internet

L'ascesa del web coincide con il pensionamento coatto del vitellone da bagnasciuga

Il vitellone va in pensione. Il mito del maschio latino prestante e spregiudicato, che aspetta l'estate solo per far conquiste cede il passo al cyber seduttore. Sì perchè pare che anche d'estate il web ci perseguiti e pregiudichi i nostri istinti più primordiali, come quello del "rimorchio da bagnasciuga". Quante estati trascorse a contare le conquiste, quanti sorrisi sprecati al tramonto e dimenticati un attimo dopo essere tornati a casa. Le feste in spiaggia, le sere in discoteca, la vicina di ombrellone irresistibile: insomma vacanza faceva rima con conquista e a settembre si ricominciava da capo magari lasciando qualche cuore infranto in qualche angolo del globo. 

Ecco ora non è più così. Almeno a giudicare da un sondaggio condotto dalla rivista Riza Psicosomatica che ha intervistato 960 persone di età compresa tra i 25 e i 50 anni. Pare che i nostri connazionali al rimorchio da spiaggia preferiscano l'abbordaggio via internet. Perchè? E' più facile, dura tutto l'anno e soprattutto ci permette di non esporci fisicamente ed emotivamente davanti al prossimo. Niente rotolini o maniglie dell'amore da nascondere, niente lunghi addii la sera prima della partenza, niente foto da guardare per ore tornati a casa. Niente di niente. Solo un algido, sicuro e politicamente corretto rimorchio in Rete.

Dati alla mano la maggior parte degli italiani (59%) incontra durante l'anno dalle 20 alle 50 persone nuove, la percentuale cala drasticamente quando si tratta di andare oltre il primo incontro. Ebbene, più della metà delle risposte conferma questo trend: in media su 30 incontri si riesce a continuare la relazione con massimo 3 individui. Solo una minima parte di italiani  (7%) dà seguito al primo incontro con almeno 10 persone su 30. I luoghi dove si fa più facilmente conoscenza con persone nuove sono innanzitutto le situazioni di lavoro (27%), ma Internet è sempre più in ascesa (23%), mentre supermercati e centri commerciali sono al terzo posto (19%). La palestra e i momenti dedicati allo sport sono al quarto (12%), mentre solo un italiano su 10 afferma che è in vacanza che alimenta più che altrove il giro delle sue conoscenza

Sono dati antropologicamente allarmanti che evidenziano le paure della gente. Il fatto è che quando una persona nuova ci rivolge la parola le reazioni sono le seguenti: si cerca di mostrarsi il più possibile brillanti (29%), si tenta di nascondere i propri difetti fisici (17%), ci si irrigidisce (14%).

Un italiano su tre (29%) arrossisce facilmente, il 26% è incapace di guardare negli occhi l'altro, il 13% si morde le labbra e il 9% inizia a mangiarsi nervosamente le unghie.

Reazioni dovute per lo più a comportamenti ritenuti fastidiosi da parte dell'altro sesso: lei non sopporta l'eccesso di contatto fisico (31%), gli sguardi insistenti (26%) o le risate esagerate (18%); lui va in tilt per gli sguardi troppo aggressivi (29%), per le pose eccessivamente sexy (24%) o per una reazione giudicata troppo rigida (19%).

Tutte cose che tra esseri umani più o meno adulti possono accadere e che invece la Rete permette accuratamente di evitare. In spiaggia, poi, il concetto di "nudo" si palesa in tutta la sua forza mettendoci a confronto con debolezze, paure e limiti.

Se a questo si aggiunge il fatto che quando si gira sul bagnasciuga si assiste all'agghiacciante scena di decine di giovani che trascorrono il pomeriggio a leggere-messaggiare-giocare con lo smartphone viene da sè che anche il vitellone più incallito, in un simile contesto, avrebbe vita difficile.

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Barbara Pepi