Io, Chiara, fidanzata per finta (per il bene di un amico) - Day 2
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Io, Chiara, fidanzata per finta (per il bene di un amico) - Day 2

Qualche giorno in una bolla paradossale per fare un favore al migliore amico, gay, in vacanza dai genitori del compagno

I puledri nitriscono e Dracula alita aglio come la madre di Cristian in questo paesino di 2.300 anime. La gente si aggira per le strade sterrate sulla sedia a rotelle, come fossero calessi.

Per colazione, mi buttano nel piatto un mezzo rigurgito ovino, specialità tipica in Bucovina e sapientemente cucinata dalle mani di "mia suocera". Francesco ha i conati di vomito e gli occhi lucidi e mi domanda se deve proprio subire questo supplizio per compiacere la pingue madre di famiglia.

D'altonde in ballo c'è l'eredità del mio fidanzato e dobbiamo stringere i denti.

Terminato il pasto frugale saliamo per 600 metri in quota raccogliendo mirtilli, more e lamponi. I sentieri sono ripidi e a furia di pestare liquame ovino le mie suole si sono fatte scivolose. Rotolo a valle, sbattendo la testa più volte rovinadomi la piega che sua madre mi aveva fatto la sera prima. Questa donna è straordinaria: ha cresciuto 4 figli, schiavizzato un marito che passa le giornate a fabbricare qualsiasi cosa, ed è diventata un boss nel paesello tanto che apre negozi di alimentari, pensioni, negozi per parrucchieri dove sapientemente propone come riviste come CioèTop Girl e Famiglia Ortodossa, con il solo schioccare le dita.

Tornata a casa, per non farmi vedere così provata dalla gitariella sui monti, scappo di corsa verso la nostra stanza chiedendo a Cristian dove avessimo messo il mio shampoo perché, dopo tutto lo sbattimento che si è fatta Vasilica nell'acconciarmi i capelli, non vorrei proprio che mi veda in questo stato.

Qui non è facile reperire beni della grande distribuzione e, preferibilmente, si fa ricorso a prodotti fatti in casa. Vasilica corre in cucina, prende la ciotola dello Spinone (che generalmente viene usato anche per condire le insalate) e inizia a prepare un intruglio: poco dopo mi ritrovo in testa un pappone a base di uovo e mango. Ottima per i capelli, dice: li nutre alla radice e e li rinvigorisce.. Dopo due ore, sembrano fieno.

Temo sempre di non esser ben accetta, invece inizio a sentirmi di casa: il matrimonio si fa più vicino, le firme per ereditare tutta la baracca anche. Lo capisco anche dal fatto che ho sempre le mani della suocera addosso e, dopo avermi fatto bere intrugli alcolici, mi persuade a rimanere anche a costo di pagarmi la differenza per un eventuale rientro posticipato. Domani ci si prospetta un'altra promenade nelle vicinanze. Nessuna scalata. Gireremo con un treno a carbone come una grande e felice famiglia.

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Chiara Duri