In Giappone cresce la sindrome del celibato
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In Giappone cresce la sindrome del celibato

I giovani nipponici al sesso preferiscono i manga e le fidanzate virtuali

Sesso? No grazie! In Giappone sta crescendo in maniera esponenziale il numero delle giovani donne in età fertile che non è interessato al sesso. Anche i "colleghi" maschi non è che facciano i salti di gioia all'idea di far le capriole sotto alle lenzuola con le ragazze. Meglio il sesso virtuale, i manga, i fumetti 'animè o qualunque altra cosa escluda il contatto con l'altro sesso e, in particolare, la possibilità di mettere su famiglia.

Il fenomeno, che gli esperti stanno studiando ed analizzando, si chiama "sekkusu shinai shikogun" e lo si potrebbe tradurre con "sindrome del celibato". Secondo diversi studi questo fenomeno riguarda il 45% delle giovani donne giapponesi d'età compresa tra i 16 e i 24 anni. Non si tratta di omosessualità, ma di assenza d'interesse per rapporti sessuali con chiunque. Con un tasso d'immigrazione prossimo allo zero e uno di natalità in picchiata, la popolazione in età lavorativa è "ai livelli più bassi degli ultimi 30 anni". Non solo: la fascia anziana ha, per la prima volta nella storia, superato il 25% in quanto a ultra-65enni contro il 14% degli Usa. A dirlo è l'Associazione giapponese per la pianificazione familiare che si dice preoccupata per il fenomeno.  Per lo studioso Nicholas Eberstadt (consulente del National Bureau of Asian Research), "il Giappone è in procinto di subire una trasformazione demografica più radicale di quella in atto in Germania e in altri Paesi nelle stessa condizioni, fra cui l'Italia, l'Ungheria e la Croazia". In una sola generazione, "i trend demografici promettono di trasformare il Giappone in un Paese per certi versi inimmaginabile o comunque radicalmente diverso da quello che conosciamo oggi".

A pesare in questo trend sono la stagnazione economica a livello globale, la difficoltà che esiste nell'essere economicamente indipendenti dalla famiglia d'origine e l'assenza di prospettiva per il futuro. In pratica quello che accade anche in Occidente. Solo che i giapponesi, forse con genetica lungimiranza, evitano di dar forma ad una generazione che potrebbe passarsela anche peggio di quella di oggi.

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Barbara Pepi