Dating online, ma non solo: anche il divorzio si fa via web
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Dating online, ma non solo: anche il divorzio si fa via web

Wevorce, come dirsi addio attraverso Internet. Senza drammi o litigi

Che il dating online sia un business capace di attirare milioni di utenti e muovere vagonate di denaro non lo scopriamo certo oggi. Finché ci sarà voglia di romanticismo o di una scappatella mordi e fuggi, i fondatori dei vari Meetic, Match e delle migliaia di piattaforme e app di nicchia che popolano il web possono dormire sonni tranquilli. E in fondo l'irruzione di Ashley Madison addirittura nel tetto coniugale di casa Simpson non è altro che l'ennesima dimostrazione di come siano finiti i tempi in cui il dating era considerato un passatempo per nerd un po' "sfigati".

Ma se l'amore si sta dimostrando una gallina dalle uova d'oro per i capitani d'industria del mondo digitale, è lecito chiedersi se in Rete non si ci sia spazio per fare buoni affari anche con il lato oscuro e meno piacevole della vita di coppia – ovvero con i divorzi .

Quando un matrimonio finisce in malora lo shock non riguarda solo la sfera emotiva, ma va spesso a intaccare anche il portafogli, con il conseguente incubo di battaglie infinite a colpi di carte bollate. Ecco perché ha suscitato una certa curiosità la nascita di Wevorce, un servizio online che promette di snellire la pratica del divorzio, rendendo la strada della separazione il più semplice possibile.

In pratica, quello ideato dalla fondatrice Michelle Crosby, è un percorso a sei tappe per dirsi addio in modo amichevole grazie alla mediazione di un unico "architetto del divorzio" (leggi: avvocato) e all'implementazione di un software che in pochi clic eviterebbe l'accumularsi di inutili e costose scartoffie.

Chiaro che questo approccio morbido non si addice alle coppie più combattive che, a torto o ragione, sono calate in uno scenario stile La guerra dei Roses . Come sottolinea la stessa Crosby in un'intervista: "Non siamo per tutti, c'è già un sistema giudiziario esistente per coloro che vogliono scontrarsi. Ciò che abbiamo creato è un'alternativa per le persone che, nonostante non saranno più marito e moglie, vogliono continuare a essere padre e madre per i loro figli". E che, aggiungiamo noi, non hanno voglia di mettere piede in tribunale.

Il sito, che è attivo da solo pochi giorni, garantisce assistenza internazionale ed è quindi fruibile anche da chi non abita in territorio statunitense. Trattandosi di una creatura al primo vagito, mancano i dati per poter dare un vero giudizio di merito su Wevorce. Un suo eventuale successo potrebbe però aprire la strada ad altri suoi simili, chiudendo idealmente un cerchio in cui i cuori solitari finiscono all'altare, e poi tornano single, senza mai staccare le dita dalla tastiera di un computer.

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Davide Decaroli