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Perché i passaporti sono di colori diversi?

Una mappa illustra le diverse tinte selezionate dai paesi per questi documenti (e spiega i motivi della scelta)

In coda al check in dell’aeroporto, vi è mai capitato di cercare di indovinare di che nazionalità fosse la persona davanti a voi dando una sbirciata al passaporto? Spesso per leggere la scritta dorata con il nome del paese bisogna avere una vista da aquila, e allora ci si lascia guidare dal colore del documento.

Un utente di reddit, mrfishsticks , ha pubblicato una mappa dipingendo ogni stato con la tinta che usa per suo passaporto. L’Europa è una macchia vinaccia, mentre il Nord America, l’Australia e l’Islanda sono blu; Cina e Russia sono chiazze rosse, e i paesi mediorientali, verdi.

Ma che cosa determina questa scelta cromatica? I motivi sono vari: possono essere alleanze politiche ed economiche, come nel caso dei membri dell’Unione Europea (da notare che Turchia, Macedonia e Albania hanno scelto di usare lo stesso colore proprio per mostrare la loro vicinanza all’Unione e la voglia di aderirvi), ideologie condivise (vedi il rosso della Cina e della Russia, entrambe socialiste), religioni, o accordi commerciali (i paesi del Mercosur, Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, sono blu).

Ma una medesima tinta non si sceglie necessariamente per gli stessi motivi. Per esempio, mentre il verde di Arabia Saudita, Bangladesh e Pakistan indica la loro fede musulmana (è buffo pensare che fino al 1994 anche il passaporto degli Stati Uniti fosse verde), quello scelto da Costa d’Avorio, Mali, Benin, Nigeria e altri paesi limitrofi rimanda invece all’appartenenza alla Comunità Economica degli Stati Africani Occidentali .

Una curiosità? I passaporti più imbarazzanti sono quelli provvisori utilizzati dai cittadini svedesi e olandesi che hanno perso il documento: sono di un bel rosa maialino.

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Silvia Malnati