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Lady D, l'auto dell'incidente era da rottamare

Nuova "verità" sull'incidente mortale di Lady D, a 3 mesi dal 20esimo anniversario della scomparsa

Vent'anni di dolore, quello dei figli William e Henry, ma anche di misteri, che ancora avvolgono la morte di Lady Diana. A tre mesi dalle cerimonie (fortemente volute proprio dai figli) per ricordare i 20 anni dalla scomparsa della ex moglie del Principe Carlo, emergono nuovi dettagli sulle circostanze dell'incidente di cui Diana Spencer fu vittima, insieme a Dodi Al-Fayed, nella galleria che passa sotto il Ponte de l'Alma a Parigi, il 31 agosto del 1997.

Secondo le nuove rivelazioni, l'auto a bordo della quale viaggiavano, non solo sfrecciava a forte velocità, ma sarebbe stata da rottamare, perché già incidentata.

Il libro-inchiesta
A scriverlo, in un libro che ricostruisce quella che viene considerata una nuova "verità" sulla morte di Diana, è il fotografo Pascal Rostain, insieme a due giornalisti francesi di Paris Match. Gli autori di Qui a tué Lady D? ("Chi ha ucciso Lady D?"), ricordano una serie di sfortunate circostanze e coincidenze. Rostain, intervistato dall'emittente Rtl, spiega che "L'auto del Ritz (il celebre Hotel in Place Vendome, di proprietà della famiglia Al-Fayed, da cui partirono Lady e lo stesso Dodi Al-Fayed quella notte, NdR), era da rottamare, non sarebbe mai dovuta tornare in circolazione. Era stata incidentata una prima volta, ribaltandosi più volte".

Il giallo dell'auto
L'auto in questione era una Mercedes S280 appartenuta prima al direttore di un'agenzia pubblicitaria, poi rubata al suo autista e ritrovata in un deposito di Parigi, dopo aver subito un incidente. La carcassa dell'auto, ritenuta da rottamare, venne consegnata ad un demolitore di una banlieu, ma questo invece che procedere con la distruzione riparò la vettura e la reintrodusse sul mercato. Acquistata da un'agenzia che lavorava per l'Hotel Ritz, venne usata per trasportare Lady e Dodi Al-Fayed, salvo poi finire la sua corsa contro il tredicesimo pilone nella galleria parigina. A complicare le cose ci fu il fatto che alla guida della vettura ci fosse Henry Paul, l'autista poi risultato con un tasso alcolemico di 1,81, superiore al consentito. Ma non solo.

I precedenti
Sempre secondo quanto ricostruito nel libro, due mesi prima della tragica morte di Lady D, un altro autista dell'Hotel Ritz avrebbe avvertito la direzione della pericolosità di quell'auto, a disposizione dell'albergo da circa un anno. Gli autori riportano che Karim Kazi avrebbe detto: "Bisogna liberarsene, oltre i 60 km/h non tiene". Parole che ora suonano come un drammatico avvertimento e che si aggiungono alle voci, mai sopite, di un complotto per uccidere Diana Spencer e il suo compagno, i cui mandanti sarebbero stati alcuni membri della famiglia reale, che si sarebbero avvalsi della collaborazione dei servizi segreti britannici.

Altre anomalie
§Inseguita da paparazzi, la notte del 31 agosto del 1997, l'auto su cui si trovavano Diana e Dodi Al-Fayed avrebbe cercato di seminarli, ma finì la sua corsa nel tunnel de l'Alma. Al loro arrivo, i soccorritori trovarono Lady D e il compagno senza vita, ma constatarono anche subito che gli airbag non avevano funzionato in modo corretto e che i passeggeri non avevano le cinture allacciate. A causare lo sbandamento dell'auto, poi, pare sia stato un raggio laser utilizzato dai servizi segreti britannici per abbagliare l'autista. Il mandante sarebbe stato qualche membro della famiglia reale (forse il Principe Filippo) perché si sospettava che Lady D fosse incinta di Al-Fayed, dunque per evitare lo scandalo.

I figli e Camilla Parker Bowles
A vent'anni di distanza, nelle scorse settimane, i figli di Diana hanno parlato per la prima volta apertamente del dolore provato e della difficoltà di accettare la morte della madre. Anche Camilla Parker Bowles, di recente, ha confessato per la prima volta i sentimenti provati dopo la morte di Diana, raccontando di lettere minacciose ricevute dopo l'incidente. "E' stato orribile. Non potevo uscire, ero prigioniera in casa mia" ha spiegato in una intervista al settimana You del Mail on Suday la Duchessa di Cornovaglia. "Non augurerei quello che ho passato nemmeno al mio peggior nemico" ha aggiunto Camilla, che compirà 70 anni il prossimo 17 luglio e ha sposato Carlo nel 2005, dopo il divorzio dall'ufficiale Andrew Parker Bowles nel 1995.

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JACK GUEZ/AFP/Getty Images
A rivelarlo un libro-inchiesta in cui si racconta come la vettura avesse già subito un grave incidente

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Eleonora Lorusso