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Il calendario delle studentesse 2014: il coraggio è donna

Venti universitarie per parlare di ribellione alla violenza

Sette milioni. E' il numero delle vittima italiane di violenza sulle donne. Una cifra impressionante dietro la quale si nascondono altrettante storie di soprusi, violazioni, botte e cattiveria consumata ai danni di chi non aveva altra colpa se non quella di essere donna.

Per sensibilizzare sul tema della violenza domestica in ogni angolo del globo è arrivata l'edizione 2014 del Calendario delle studentessednato nel 2007 e realizzato da Arakne communication.

12 scatti realizzati da altrettanti celebri fotografi che immortalano attimi di ribellione dell'universo femminile al sopruso dell'uomo. Lo scatto di Agosto, ad esempio, immortala una donna mediorientale che taglia il niqab.

Lo scatto i Giugno è invece un omaggio al femminismo attivo delle Pussy Riot. A Novembre la protagonista si spoglia della sua condizione di donna oggetto.
Un tema così delicato è in questo senso affrontato in una chiave positiva. Le foto dipingono, infatti, una donna capace di sovvertire la percezione di sudditanza di cui è spesso vittima; le 20 studentesse testimonial interpretano donne forti, sorridenti, ironiche, romantiche, provocatorie e coraggiose che pretendono con determinazione il rispetto della propria condizione di donna, pilastro fondamentale su cui costruire una società civile a prescindere da qualsiasi vincolo religioso, economico o sociale.

Il titolo, che è anche un hashtag è  #ilcoraggioèdonna. L'idea degli autori è quella di creare una sorte di community nella quale, tramite i social network, le donne possano raccontare in Rete le proprie storie di coraggio cercando di farsi forza a vicenda.

Tra le firme prestigiose di fotografi coinvolti ci sono Eugenio D’Orio, Carlo William Rossi, Francesca Errichiello, Giuseppe Matarazzo, Salvatore Catapano,
Carmine Napolitano e ancora Errico Fabio Russo, Giuseppe Morales, Alessandro Migliardi, Fabio Ionà, Tommy Napolitano, Diana Lauro e Massimiliano Ricci.

Ufficio stampa

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Barbara Pepi