Miley, Britney, Heidi, Candy Candy...
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Miley, Britney, Heidi, Candy Candy...

In un documentario il rapidissimo arco percorso da Miley Cyrus: da mielosa teen idol per bambini a sogno erotico per adolescenti (e non solo)

Sul sito di MTV campeggia la scritta: "Hai già segnato la data sul calendario per vedere Miley: The Movement? Il documentario su Miley Cyrus arriva il 3 ottobre alle 15.00 in tv su MTV Hits e online su mtv.it per la prima volta in contemporanea con gli Stati Uniti".

È il fenomeno del momento. L’ex Hanna Montana, idolo di milioni di bambini, è diventata grande. E, fedele alla lunga tradizione che vuole le baby dive (e i baby divi, basta pensare al piccolo impronunciabile bambino di Mamma ho perso l’aereo) diventare star problematiche e piene di eccessi, Miley non fa eccezione.

Nuovo look da maschiaccio (visto che, nonostante i capelli lunghi, non si può dire avesse delle movenze sinuose) e nuovo atteggiamento da bad girl.

Ha infilato in sequenza la performance agli MTV Video Music Awards 2013 in cui finge una fellatio al ditone della classica manona da tifoso di football americano, il video del singolo di lancio dell’album, girato dal fotografo Terry Richardson, in cui lecca un martello più nuda che seminuda, e una dichiarazione a Rolling Stone in cui dichiara il suo amore per l’mdma in quanto “droga social”.

Non a caso in un brano del nuovo disco Bangerz, SMS, duetta con Britney, altra ex bambina prodigio diventata una pop star borderline.

Vedremo se durerà quanto l’erede di Madonna, ancora qui a mietere successi con il nickname da auto fiction Britney Bitch.

Intanto, è proprio pensando alla performance del 2003, con il famoso bacio tra la signora Ciccone e la giovane Spears, che Miley ha preparato il caos organizzato sul palco di MTV. E l’effetto mediatico è sconvolgente. Come se avessimo visto la dolce Candy Candy farsi una striscia di coca insieme a Heidi che improvvisa uno spogliarello.

Che questa nuova fase da dura vada avanti o meno, che il pentimento arrivi al prossimo album o fra due, per rintuzzare l’opinione pubblica e oliare le vendite, questo, dell’assatanata che voleva presentarsi sul palco in topless, sembra l’ennesimo personaggio difficile da sostenere a lungo. La povera Miley infatti dichiara di essere già a pezzi.

Nel singolo Wrecking Ball Miley canta di essersi gettata in una storia d’amore come una palla demolitrice. Sembra una banale metafora del suo successo.

Come ogni ascesa repentina che spazza via tutti gli ostacoli portando cartoni animati in forma di cantanti adolescenti a diventare miti generazionali.

Finché la palla va, lasciala andare. Basta restarci sopra, nude o vestite, fa poca differenza. Il problema è l’inerzia che vince sul moto.

Il ritorno di oscillazione la rende un pendolo con cui la palla demolitrice spazza via la facciata faticosamente costruita. E, con essa, tutte le impalcature di sogni di gloria costruite sul nulla.

Come un castello di sabbia o come una bolla di sapone. Metafore trite, per un meccanismo abusato. Su cui sono stati girati centinaia di documentari.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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