Milano Fashion week: il diario del driver/the end
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Milano Fashion week: il diario del driver/the end

Ultima giornata, stavolta dedicata solo allo shopping ma è tempo di bilanci

Di Fabrizio Prezzamà

Ho finito di scarrozzare Elena, la giornalista russa. L'ho lasciata in albergo pronta per tornare a Mosca. Sono le 17 e sono già a casa. A quest'ora, per sei giorni di fila, ero in coda nel traffico, oppure fuori dall'auto con una sigaretta in mano ad aspettare la cliente in qualche bar, locale oppure sfilata. Non ne potevo più. Stamattina ennesimo giro in via Montenapoleone. Mi possono ormai dare il domicilio in quella via.

Per colpa di Elena, avrò percorso quella parte di Milano 10-20 volte al giorno. Il triangolo della moda, lo chiamano, per me è solo il triangolo delle Bermuda: pensavo di essere inghiottito. In effetti c'è gente in quei pochi km di metropoli, tra via della Spiga, Montenapoleone e Vittorio Emanuele, che si affanna a oltrepassare la soglia di Gucci, Luis Vuitton, Prada, Hermes e Armani. Si agita, ha un passo accelerato, oppure sbraita al telefonino tra un acquisto e un altro. Almeno per il periodo che va dall'inizio delle sfilate alle ultime.

Alla fine sono fagocitati da tutto. C'è chi persino fa fatica a camminare con mani, e non solo, occupate dalle buste. Mi domando a che serva una vita così. Ma forse è meglio non domandarsi nulla, nemmeno perché a Milano ci sono più driver che clienti da trasportare. E poi perché il termine "driver"? Sì, è vero, è vero, ho appena scritto che non devo farmi domande. Ma questa non riesco a non farmela. Chiamiamoci con il nome italiano: autisti. Siamo autisti che lavoriamo a volte 18 ore al giorno, che veniamo pagati 35 euro l'ora senza straordinari e che spesso ci dobbiamo sorbettare clienti vanitosi, eccessivi e poco educati. Io però ho scelto di fare l'autista e lo faccio con passione. Alla fine è più sicuro di altri lavori e c'è sempre richiesta, nonostante la concorrenza degli abusivi senza licenza. La mia vita e il mio lavoro sono la strada, quella percorsa con attenzione e professionalità. Domani torno al volante. Un altro cliente, un'altra storia.

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