Michelle Hunziker mette a tacere le polemiche sul suo ritorno a Striscia la Notizia
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Michelle Hunziker mette a tacere le polemiche sul suo ritorno a Striscia la Notizia

Dopo quattro giorni dalla nascita di Sole la showgirl era già in onda. E la maternità?

Sole Trussardi è nata il 10 ottobre e il 14 ottobre sua mamma Michelle Hunziker era già in onda a Striscia la Notizia. Quattro giorni di "matenità" sono decisamente pochi, anche per un svizzera come Michelle.

Vederla tornare in video così presto ha fatto storcere più di un naso e in Rete, l'agorà della società contemporanea, si è levato un brusio di disapprovazione che, declinato in differenti maniere, potrebbe sintetizzarsi in: "Tornando a lavorare quattro giorni dopo il parto si dà un brutto messaggio e si possono creare pessimi modelli".

La Hunziker, da sempre paladina dei diritti delle donne (anche grazie all'associazione Doppia Difesa che porta avanti con l'avvocato Bongiorno), ha deciso di non fare orecchie da mercante, ma anzi di replicare punto per punto a chi l'accusa di non rispettare il diritto alla maternità delle donne.

"Non era questo il messaggio" precisa Michelle consapevole del fatto che il modello Hunziker potrebbe essere preso ad esempio da datori di lavoro poco sensibili che facilmente potrebbero fare l'equazione: se la Hunziker torna a lavoro dopo quattro giorni lo può fare chiunque e tu, donna, che non lo fai sei una scansafatiche che non hai voglia di lavorare al contrario della brava Michelle.

"Striscia la Notizia - spiega - per me non è un lavoro, ma un divertimento. Se avessi avuto una professione normale, che mi impegnava 8 ore al giorno, mai e poi mai sarei tornata a lavorare poco dopo il parto. Voglio godermi la mia bambina".

Michelle difende il diritto alla maternità, ma anche il diritto delle donne, se stanno bene e non ci sono problemi di salute a lavorare fino a prima del parto come ha fatto lei.

Del resto proprio la Hunziker ha cancellato dalla sera alla mattina la tournée teatrale che stava facendo quando ha scoperto di essere incinta e che c'era un rischio di aborto spontaneo. "Ho sospeso la tournée - ha detto -  venendo meno, per la prima volta nella mia vita, a un impegno. Per me che sono svizzera è stata durissima. Ma ovviamente ho scelto la vita"

Per questo non ci sta a passare per la mamma che mette la carriera al primo posto "abbandonando" sua figlia a quattro giorni dal parto.

"Esco di casa - racconta - verso le 17.30, arrivo in redazione alle 18, vedo servizi e notizie della giornata, vado al doppiaggio, poi in sala trucco, infine in onda. Prima di uscire di casa dò la poppata alla bimba, poi come tantissime mamme mi tiro il latte e il biberon verso le otto glielo dà Tomaso, o Aurora, o la tata. Rientro verso le nove e mezza o le dieci, pronta per la nuova poppata. Questo è tutto"

Michelle sa bene di essere una privilegiata e che non sia da tutti potersi permettere simili lussi, ma sa anche che quella è la sua vita e che vuole condurla come meglio crede. "Credo, senza neanche volerlo di lanciare un messaggio di gioia. Perché io sono una grande sostenitrice della maternità, lo ero già a 18 anni. La maternità è sacra e va tutelata. Mi intristisce sapere che in Lombardia la natalità è zero. Del resto è comprensibile, le donne si vogliono realizzare e hanno paura di fare figli".

Una situazione difficile quella delle donne che vogliono diventare madre aggravata dal contesto economica e da mancanze a livello sociale e legislativo. "Lo so, certo, è un problema da affrontare con delicatezza. È il sistema della maternità che non funziona in Italia. Le donne spesso rientrano dopo il periodo di maternità e trovano ridotti i propri ruoli, vengono declassate. Questo è inammissibile. D’altro canto credo che anche imprenditori e imprese vadano aiutate dallo Stato. Perché la lunga assenza di una donna, magari in un ruolo chiave, può essere fortemente penalizzante per l’azienda. Lo Stato deve intervenire. Se fossi al governo? Farei una legge - con tutte le tasse che paghiamo - che dia agevolazioni alla donna e all’imprenditore in egual misura"

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Barbara Pepi