Il Menù di Natale in Toscana (e lettera a Babbo Natale)
Flavio Iacuzzi
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Il Menù di Natale in Toscana (e lettera a Babbo Natale)

Ogni regione, ogni famiglia ha le sue tradizioni natalizie; queste quelle del nostro "inviato" in Toscana, Federico Minghi

Il Natale è una festa gioiosa che riunisce le famiglie. E' un momento speciale carico di magia, pieno di aspettative, di condivisione, ricco di tradizioni ed abitudini. Una di queste, andata ormai persa,  era la letterina degli auguri e dei buoni propositi che i bambini scrivevano ai genitori e che andava messa tra il piatto del primo e quello del secondo in modo che si scoprisse durante il pranzo di Natale. 
 
Ecco, io vorrei provare a riscriverne una nella speranza di essere ascoltato. 
 
Caro Babbo Natale, 

come ogni anno siamo arrivati al Natale senza neppure accorgercene, presi da infinite cene, brindisi, telefonate di auguri e incalcolabili messaggi di rito troppo spesso vuoti di significato vero e sincero. 
Difficile però non subire il fascino dell'atmosfera natalizia con addobbi, profumi e colori che ci riportano a quando eravamo bambini. Era e resterà per sempre questa la festa più dolce e ricca di poesia che si possa immaginare, il momento in cui si avverano i sogni più puri. 
Nella memoria di ciascuno rimangono momenti legati al Natale, che scandiscono inesorabili lo scorrere del tempo. Sembrano un ricordo lontano, vuoi per problemi, lutti o incomprensioni, quelle tavolate con la famiglia riunita, tutti festanti a brindare...ahimè è davvero raro trovare la tavolata di "una volta".
ll Natale, sino a pochi anni fa, non aveva alberi di nordica importazione e tanto meno si parlava di Babbo Natale ma dell'arrivo del "Ceppo".
Difatti sin dal mese di ottobre le famiglie, durante le famose feste in occasione delle vendemmie “le ottobrate”, si mettevano alla ricerca del Ceppo, che era un grosso pezzo di legno, il più grosso possibile, per arderlo nel camino durante il pranzo di Natale.
A Natale non bastano colori e profumi ed offrire briciole di elemosina per essere più felici e tranquillizzare la nostra coscienza; non è sufficiente ripetere che dobbiamo essere tutti più buoni. Il Natale  deve essere un’occasione per rivedere la nostra vita, la nostra umanità smarrita e  ciascuno di noi deve avere il coraggio di rimettersi in gioco. 
In un momento così delicato penso ai giovani che non possono immaginare un futuro ed hanno perso la possibilità di sognare, penso agli anziani spesso privati della dignità dopo una vita di lavoro e sacrifici. Per questo dobbiamo cercare di aiutare le persone che sono in difficoltà, non solo con piccoli e semplici gesti ma anche donando speranza e fiducia in un futuro migliore, fatto di solidarietà vera e sincera.
Questo poi è un Natale particolare, che giunge ai nostri cuori già segnati da diverse tragedie e situazioni di dolore: stragi di innocenti, guerre in diverse parti del mondo, mancanza di lavoro e povertà che sempre più divora intere famiglie e, non ultima, una corruzione dilagante che intacca la vita e la dignità di moltissimi. 
La coesione sociale e la fiducia stanno diminuendo, l’odio è in forte aumento e anche l’Italia è un Paese più povero e meno giusto. 
Per rimettere in moto il nostro Paese, dobbiamo dare vita ad un nuovo Rinascimento per rimettere l’uomo al centro e recuperare i valori persi; dobbiamo mettere l’anima in ciò che facciamo, tornare ad avere voglia di sudare per raggiungere obiettivi ambiziosi e cercare di creare cose belle da lasciare ai posteri. Non dobbiamo considerarci padroni di ciò che abbiamo ma soltanto dei custodi  che si prendono cura di ciò che li circonda restituendolo poi al futuro.
Dobbiamo riscoprire l’Etica, avere rispetto per il pianeta che ci ospita e impegnarsi per un futuro sostenibile; dobbiamo scommettere sull’educazione alimentare e su una ristorazione più sana e più giusta.
 Ed allora, caro Babbo Natale, vorrei chiederti un bel regalo: che si chiami Capitan America o Batman poco importa, vorrei un super eroe in grado di sconfiggere il male  e far trionfare il bene riportando l'umanità nella retta via. L'uomo è stato trascinato dal denaro e dalla smania di potere in una strada senza futuro che porta solo alla distruzione della sua specie e della terra in cui vive. Se non riscopriamo i valori veri, la comprensione, la speranza, la solidarietà non troveremo mai la via della felicità. 
 Allora Babbo Natale ti prego, fai veloce perché non c’è molto tempo, regalaci un eroe buono con dei super poteri in grado di poter rimettere nel giusto cammino l’umanità.  
 
Grazie di avermi insegnato che i sogni e la speranza aiutano a vivere meglio.
 
Federico
  
Ecco una tipica “Godenda” di Natale Senese (nel medioevo la Godenda era ciò che si poteva godere nel banchetto)
 
Crostini Assortiti (bianchi e neri, di rigaglie, al vin santo al brodo)
Brodo di cappone in tazza o cappelletti in brodo
Pasta fatta in casa al sugo di carne
Collo Ripieno
Arrosto di faraona, anatra, fegatelli e tordi con patate arrosto e insalata di campo
Tacchina o cappone ripieni e sformato di gobbi o cappone in umido con i gobbi 
Pollo in galantina
Panforte, Ricciarelli, Cavallucci e Copate
Frutta assortita
 
Buon appetito e tanti auguri di un Sereno Natale!

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Federico Minghi