Megan Fox e Brian Austin Green ringraziano Reese Witherspoon
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Megan Fox e Brian Austin Green ringraziano Reese Witherspoon

È merito suo se i tabloid hanno mancato la nascita del loro bambino - Le schiene sexy delle star

Se sei una star devi imparare a fare i conti con l'assedio dei media, ma capitano talvolta eventi eccezionali che ti riportano fra la gente comune. È accaduto ai neo genitori Megan Fox e Brian Austin Green, che hanno evitato l'assedio di giornalisti e paparazzi grazie all'intervento di Reese Witherspoon. La quale, di suo, non aveva nessuna intenzione di essere d'aiuto.

La curiosità arriva dritta dalla voce di Brian Austin Green, che parlando durante lo show radiofonico di Ryan Seacrest ha ricostruito i momenti successivi la nascita del primo figlio avuto dalla moglie Megan Fox. Il parto è avvenuto il 27 settembre e la coppia si aspettava di finire al volo sotto i riflettori. Invece nessuno se n'è accorto e per quasi tre settimane i due attori hanno vissuto una sorprendente parentesi di normalità.

La prima cosa che ha giocato a loro favore è che "Megan ha partorito alle 2 e mezza di notte", e questo ha certamente influito perché la notizia non si diffondesse subito. L'elemento che però ha fatto la differenza è che nello stesso giorno anche Reese Witherspoon ha dato alla luce suo figlio. Risultato: distratti da quest'ultimo parto, i tabloid non si sono accorti che era nata anche un'altra baby star.

Brian Austin Green continua: "Siamo usciti dall'ospedale e nessuno sapeva di noi. Siamo arrivati a casa assolutamente increduli, perché ci aspettavamo di incontrare paparazzi per i corridoi, nel parcheggio e lungo la strada verso casa. Quando abbiamo compreso cosa stava accadendo, abbiamo deciso di goderci la situazione finché potevamo. Alla fine E! News l'ha scoperto e così ci siamo detti che era tempo di pubblicare qualcosa su Facebook".

Green, che ha già un figlio avuto da una precedente relazione (Kassius Lijah, 10 anni), ammette scherzando che la nuova paternità l'ha improvvisamente invecchiato: "Prima mi sentivo molto più giovane della mia età. Ora non sono mai stato così quarantenne". È soprattutto colpa dei ritmi sonno/veglia del piccolo Noah Shannon, che "dorme a cicli di tre ore, e quando si sveglia nel bel mezzo della notte ci metto almeno dieci minuti per capire dove sono e per realizzare che c'è mio figlio che piange. Altrettanti mi servono per capire se ha fame o deve cambiare il pannolino".

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Aldo Fresia

Scrivo di cinema e videogame. Curo e conduco la trasmissione radiofonica Ricciotto.

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