Maturità, i vip si raccontano
(Ansa)
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Maturità, i vip si raccontano

C'è chi ha passato la versione al compagno, chi ha fatto show all'orale e chi ha dato scandalo. Ecco la maturità dei vip

Momento di passaggio o incubo ricorrente? A distanza di anni, la Maturità per qualcuno è sinonimo di fine di un pezzo di vita e ha il sapore della liberazione. Per molti è invece ancora fonte di brutti ricordi: colpa di prof arcigni, nottate passate a studiare cercando (inutilmente) di immagazzinare più nozioni possibili e orali al cardiopalmo. Nel giorno della seconda prova scritta, Panorama.it ha chiesto a scrittori e volti noti di raccontarci il loro esame. Ecco cosa ci hanno detto Roberta Capua, Diego Passoni, Selvaggia LucarelliLuca Bianchini, Valeria Bilello e Nicola Santini.

(Getty Images)

ROBERTA CAPUA (conduttrice televisiva). “Correva l’anno 1986, a Napoli, Liceo Classico San Nazzaro. A quell’epoca gli esami si facevano a luglio e dunque ricordo un caldo torrido. Gli scritti non mi misero particolare ansia, tanto che passai la versione di latino - dovevamo tradurre Cicerone se non sbaglio - al compagno seduto dietro di me: non che fossi particolarmente secchiona, ma ho sempre avuto un grande spirito di collaborazione. L’orale invece fu tremendo: il presidente di commissione, che era un membro esterno, mi chiese di tradurre all’impronta in italiano un pezzo di una tragedia greca che però non era nel programma. Furono attimi di terrore e non ebbi la prontezza di dire che quel brano non l’avevamo studiato: così cercai di arrabattarmi e di leggere le note in fondo al testo, ma non me la cavai proprio bene. Uscii con 48/60 anche per colpa di un orale così così. Però, in generale, non ho un ricordo così negativo della Maturità: capitano esami molto più tosti nella vita”. 

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Francesco Canino