L'Adolescenza prosegue fino ai 25 anni
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L'Adolescenza prosegue fino ai 25 anni

Secondo gli studiosi i nuovi teen-agers sono i giovani adulti

Quella voglia di sperimentare tutto nella vita, la certezza di avere un'infinita quantità di porte davanti, la volontà di staccare il cordone ombelicale ed iniziare a sbattere le ali fuori dal nido. Si chiama adolescenza e, fino ad ora, era considerata quell'età che va dai 14 ai 19 anni circa, il periodo delle scuole superiori e della prima università, quel lasso di tempo tanto amato e rimpianto quato odiato e rimosso che ci fa capire che siamo essere umani a prescindere da mamma e papà e che, da loro, ci possiamo e dobbiamo differenziare.

Secondo gli studiosi della Pittsburgh School of Medicine, però, oggi l'adolescenza non finisce con la maturità, ma prosegue ben oltre arrivando fino ai 25 anni. I medici hanno studiato tutta una serie di impulsi cerebrali e sono arrivati a questa conclusione. Il cervello "reagisce" in maniera adolescenziale (senza che questo abbia per forza un'accezione negativa) ben oltre la fase canonica. Succede perchè dopo i 18, 20 anni si iniziano a muovere i primi veri passi fuori casa, talvolta ci si cerca un lavoro, spesso si frequenta l'università, si guida la macchina, si trascorreno le vacanze da soli, ma non si possono piantare ancora le radici dell'età adulta e la corteccia cerebrale sviluppa quelle stesse sensazioni di euforia che vengono prodotte dal cervello di un quindicenne. 

Un tempo a 23, 24 anni si era già "sistemati", il più delle volte si aveva un lavoro stabile, la possibilità di possedere un'autonomia finanziaria e il cervello iniziava a "normalizzare" e lanciare imput di stabilità e crescita. Ormai a 25 anni è già buono se si ha un contratto di collaborazione occasionale e se si trovano i soldi per uscire il sabato sera e così, anche il cervello, si è adeguato alla crisi e continua a sguazzare nell'adolscenza finchè può.

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Barbara Massaro