A Shangai, in Cina, chi decide di trascorrere il pomeriggio da Ikea non lo fa solo per scegliere una nuova poltrona o rinnovare le tende del bagno, ma anche per riposarsi, bivaccare, sedersi ai tavolini del bar a chiacchierare e persino lavorare sfruttando il wi-fi del mega store.
Contro i furbetti del grande magazzino il brand svedese ha aperto un'autentica guerra senza esclusione di colpi. Già qualche mese fa Ikea aveva messo al bando gli over 70 che ogni pomeriggio si piazzavano al bar del negozio senza consumare nulla, togliendosi le scarpe e tenendo comportamenti incivili. Qualcuno stava lì ore a chiacchierare e c'era persino chi provava a rimorchiare qualche bella signora.
I vecchietti indisciplinati, però, non sono l'unico cruccio di Ikea Shangai. Se per loro sono stati disposti cartelli ad hoc con l'esplicito divieto di farsi i fatti propri in negozio, ora il colosso ha bandito anche i tanti che hanno trasformato lo spazio esposizione nel salotto di casa.
C'è chi, sulla merce che bisognerebbe solo guardare, cambia i pannolini ai bambini, chi sui divani ci si sdraia per schiacciare un sonnellino e una volta una coppia senza casa si è fermata ore l'orario di chiusura per dormire su un comodo letto Ikea.
Gli episodi sono parecchi - come quella volta in cui un anziano è stato beccato a dormire nella cameretta per bambini - e la dirigenza di Ikea è stufa.
Per questo ora tutti questi atteggiamenti non consoni allo spazio pubblico sono stati banditi nel tentativo di rispristinare l'ordinato modello svedese nel caos comportamentale del popolo cinese.