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Lifestyle

Fashion, basta modelle troppo magre!

Lvmh e Kering hanno firmato una carta per il benessere di modelli e modelle che dovrà essere rispettata a livello globale

Basta con modelle sotto la taglia 38 (48 per gli uomini) e stop alla presenza di indossatrici con meno di sedici anni in sfilate di moda uomo-donna. 

E' questo uno dei punti del documento firmato dai colossi del lusso Lvmh e Kering e che dovrà essere applicato a tutti i marchi dei due gruppi a livello globale.

La carta dei diritti di modelli e modelle

Si tratta della prima "Carta per il benessere dei modelli e delle modelle" che sancisce obblighi e doveri delle agenzie di moda, dei casting e dei brand nella scelta degli indossatori e nel trattamento da dare a ragazzi e ragazze.

Oltre a un limite minimo di taglia sotto il quale è vietato scendere la carta prevede l'obbligatoria presenza di uno psicologo durante l'orario di lavoro, l'assolvimento degli obblighi scolastici da parte dei minorenni e la presenza di un interlocutore presso cui sia possibile reclamare in caso di vertenze con il datore di lavoro.

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La rivolta social contro Yves Saint Laurent (Twitter/@hello_camille)

I punti chiave:

Nello specifico il nuovo rivoluzionario documento che verrà applicato a livello globale in tutti i marchi appartenenti ai due colossi prevede i seguenti punti: 

- I marchi di entrambi i gruppi si impegnano a collaborare esclusivamente con modelle e modelli che siano in grado di presentare un certificato medico valido attestante lo stato di salute e idoneità al lavoro, rilasciato nel corso dei sei mesi che precedono il servizio fotografico o la sfilata.

- Tutti i marchi di moda appartenenti a Kering e a LVMH si impegnano a escludere dai requisiti di selezione la taglia 36 per le donne e la 46 per gli uomini: le agenzie di casting dovranno presentare modelle che vestano almeno la taglia 38 e modelli che non portino meno della 48. Per un'ulteriore garanzia di benessere di indossatrici e indossatori, i marchi saranno tenuti a mettere a loro disposizione uno psicologo/terapeuta durante l’orario di lavoro.

- Non potranno essere ingaggiati modelle e modelli di età inferiore ai 16 anni per rappresentare adulti nelle sfilate o nei servizi fotografici.

- Le modelle e i modelli di età compresa tra i 16 e i 18 anni dovranno osservare regole specifiche: non potranno lavorare tra le 22.00 e le 6.00. Deve essere presente un accompagnatore o tutore nominato dall’agenzia (che potrà essere un genitore della modella/o) è obbligatoria per le modelle/i di età compresa tra 16 e 18 anni, e le modelle/i che non hanno ancora raggiunto la maggiore età dovranno essere alloggiate/i nella stessa struttura dell’accompagnatore o tutore. o Come enunciato dalla carta, i marchi devono richiedere alle agenzie di assicurare che le modelle/i assolvano i propri obblighi scolastici.

- Le modelle/i devono avere un interlocutore diretto al quale poter formulare un reclamo in caso di controversia con un’agenzia di moda, un direttore casting o un marchio (sarà quindi necessaria la nomina di una persona di riferimento o l’istituzione di un centralino dedicato).

Rispetto umano per chi lavora

In un comunicato stampa congiunto diffuso dai due colossi si legge: "Il rispetto della dignità di ogni donna e ogni uomo è al centro dei valori di entrambi i gruppi. Avendo da sempre a cuore il benessere delle modelle e dei modelli, Lvmh e Kering ritengono di avere la precisa responsabilità, in quanto aziende leader nel settore, di fare un passo avanti insieme ai propri marchi".

La carte del benessere entrerà in vigore già questa settimana con le prime sfilate della prossima stagione.

I precedenti e il ruolo dei social network

Da tempo e da più fronti veniva chiesto all'industria fashion di regolamentare il lavoro di chi i vestiti li indossa evitando di sponsorizzare l'anoressia come canone estetico e trattando meglio modelle e modelli spesso usati come carne da macello sul runaway

I social network spesso sono stati cassa di risonanza del sentire comune che voleva porre un freno alla presenza di testimonial palesemente malate per i grandi marchi.

Yves Saint Laurent in almeno due occasioni è stato boicottato da Instagram. La più recente risale a qualche mese fa quando il brand (che appartiene alla scuderia Kering) aveva diffuso una pubblicità denigratoria per il corpo delle donne .

L'Inghilterra aveva addirittura censurato uno spot Gucci recante l'immagine di un'indossatrice troppo magre e in Francia si è studiata una proposta di legge per mettere al bando l'anoressia nel fashion system

La denuncia di Scully

Lo scorso marzo il direttore di casting James Scully aveva accusato, via social, brand come Balenciaga, Hermès e Elie Saab di trattare le ragazze in attesa di essere scelte come fossero animali.

Proprio sulla spinta emotiva della denuncia di Scully Kering e Lvmh hanno deciso di entrare a gamba tesa con un documento nato - e qui è la grande novità -  all'interno dell'industria della moda e non imposto da fuori.

François-Henri Pinault, azionista e ceo di Kering ha dichiarato: "Rispettare la dignità di tutte le donne è sempre stato un impegno personale per me e una priorità per Kering in quanto gruppo. Con la creazione della carta e il nostro impegno a rispettarne i principi, manifestiamo ancora una volta l’importanza di questo fondamentale valore in modo molto concreto. Ci auguriamo di ispirare l’intero settore a fare altrettanto, determinando così una vera differenza nelle condizioni di lavoro delle modelle e dei modelli nel mondo della moda".

Per saperne di più: 


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Barbara Massaro