Da Twerk a phablet, ecco i neologismi di Oxford
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Da Twerk a phablet, ecco i neologismi di Oxford

Il sito online del dizionario britannico elenca una serie di vocaboli dei quali non si può più fare a meno, come il twerk, sapete cos'è?

Da giorni impazza la mania del Twerk: è bastato il balletto "hot" di una Miley Cyrus scatenata (e disinibita) agli MTV Video Music Awards, perchè non ci sia più alcun essere mediamente "social" che non sappia di cosa si stia parlando. Eppure il ballo ad alto tasso erotico inscenato dalla cantante e attrice, e amplificato dalla Rete al punto da diventare virale, non è l'unico vocabolo ormai entrato nel gergo comune ai tempi della tecnologia 2.0.

Insieme al Twerk è diventato un must (tanto per non farci mancare qualche altro inglesismo) anche parlare di phablet, ovvero di uno smartphone dotato di schermo di dimensioni intermedie tra quello tipico di un "cellulare intelligente" e quello di un tablet. Che dire poi di un soggetto geek chic, ovvero di una persona così appassionata di informatica e tecnologia in genere da essere riconoscibile a prima vista, se non altro per il suo abbigliamento e per l'idea che computer ed elettronica siano da considerare oggetti di moda da sfoggiare, al pari di scarpe e abiti trendy.

A sancire un nuovo modo di parlare e comunicare, soprattutto tra i più giovani e in Rete, è nientedimeno che un dizionario prestigiosissimo come quello di Oxford , naturalmente nella sua versione online. Ecco allora che a "sfogliarlo" è possibile conoscere l'esatta definizione di una parola ormai sempre più diffusa, specie nel mondo finanziario, come Bitcoin: si tratta, per il dizionario britannico, di "una valuta digitale in cui le transazioni possono essere effettuate senza il bisogno di una banca centrale".

In tempi nei quali comunicare è diventato non solo un piacere, ma anche un "obbligo", cresce però anche l'esigenza di un digitial detox, ovvero un periodo di tempo nel quale una persona evita di usare strumenti tecnlogici come smartphone e computer, un periodo inteso come opportunità di ridurre lo stress o concentrarsi sull'interazione sociale "reale", ossia nel mondo fisico. Tra i nuovi vocaboli dei quali non si può non conoscere il significato si trova anche un'abbreviazione diffusissima, come BYOD, ovvero Bring your own device: si tratta della possibilità che sempre più aziende concedono ai propri dipendenti di utizzare per lavoro i propri devices, ovvero smartphone e computer.  

Sempre dal mondo della comunicazione social arriva anche Emoji, ovvero una piccola immagine digitale che viene impiegata per esprimere uno stato d'animo o un'emozione, sintentizzando in una icona o faccina tante parole ridondanti. Nel cybermondo non si può non conoscere anche cosa sia un hackerspace, ovvero un posto nel quale le persone che sono interessate a tecnologia e computer possono trovarsi per condividere proprio progetti, strumenti e sapere.

Infine, una parola che la dice lunga sul livello di diffusione di computer e social netrwork: si tratta della FOMO, la Fear of missing out, ovvero la paura di essere tagliati fuori, il timore di non essere a conoscenza di notizie ed eventi, di non essere coinvolti in ciò che sta accadendo o di non essere aggiornati, magari sui post di amici e conoscenti in Rete. Dopo questa carrellata di neologismi non resta che farsi un ballo, ma non uno qualsiasi: meglio un ballo di "musica pop in un modo sessualmente provocante, che richieda movimenti di spinta con i fianchi e una posizione bassa e accosciata". Ovvero un Twerk.

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Eleonora Lorusso