Bevi caffè e gin tonic? Sei psicopatico
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Bevi caffè e gin tonic? Sei psicopatico

Secondo alcuni ricercatori chi predilige cibi e bevande amari ha tendenze psicotiche

Se vi piacciono caffè o gin tonic, mettetevi l'anima in pace: gli esperti sono (quasi) sicuri che abbiate una personalità "dark" con tendenze psicotiche. Secondo i ricercatori della Innsbruck University, in Austria, non ci sono molti dubbi: "I risultati (dello studio, NdR) suggeriscono che tanto più la gente ama cibi e bevande amare, quanto più ha una personalità cupa", riporta il Daily Mail.

Cosa significa? Secondo i ricercatori austriaci questo tipo di gusti sottintende segni di narcisismo, machiavellismo e persono sadismo. Lo studio è stato condotto su un campione di 1.000 persone. Chi ha preferito gusti amari ha mostrato maggiore ipocrisia e falsità, freddezza di cuore, ma anche vanità, egoismo e mancanza di empatia, arrivando a dimostrare quasi piacere di fronte alle sofferenze degli altri.


Anche il gin tonic rientra tra le bevande amare, che indicano tratti di personalità "dark"

Ma quali sono i cibi e le bevande amari "incriminati"? Si va dal caffè al cacao, passando per il chinino nell'acqua tonica e i ravanelli. Ai partecipanti alla ricerca sono stati proposti cibi dolci, salati, aspri e amari, chiedendo loro di dare un punteggio sul gradimento, da 1 a 6. Poi sono stati proposti dei questionari per la valutazione della personalità dei soggetti, tutti di età intorno ai 35 anni, con domande che servivano a valutare il grado di aggressività del carattere.

I risultati sono stati confrontati con quelli relativi ai gusti del palato e l'esito non ha lasciato dubbi. Una possibile spiegazione starebbe nel fatto che per le persone con maggiore propensione al sadismo "il fatto di mangiare cibi amari può essere paragonato ad andare sulle montagne russe, ovvero un'esperienza da brivido, che però dà piacere", come spiegato dall'autore dello studio austriaco, Christina Sagioglou. Questo perché i cibi amari, proprio con il loro gusto, avvertirebbero il corpo della loro potenziale tossicità. Per alcune persone, però, proprio il fatto di mangiarli (o berli) darebbe un "brivido" di piacere.

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Eleonora Lorusso