Adolescenti vampiri che bevono sangue, ma cercano amore
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Adolescenti vampiri che bevono sangue, ma cercano amore

L'ultima mania in voga tra gli adolescenti è quella di nutrirsi del sangue umano

Sono immortali e per continuare ad esistere hanno bisogno di nutrirsi del sangue dell'altro. Sono queste le due caratteristiche salienti della figura mitologica del vampiro che dal Dracula di Bram Stoker in poi affascina generazione dopo generazione.

Proprio dietro ad immortalità e desiderio di nutrirsi della linfa vitale del prossimo si potrebbero celare le linee guida per comprendere (e combattere) la nuova (e pericolosa) moda in voga tra gli adolescenti: bere sangue umano.

Sembra assurdo ma accade, come testimoniano i dati emersi durante l'XI corso interdisciplinare di aggiornamento in Adolescentologia in corso a Genova. Pediatri e ricercatori sono preoccupati per la diffusione di quella che definiscono: "Un'emulazione dei vampiri; ed esiste addirittura - afferma lo psicoterapeuta dell'età evolutiva Federico Bianchi di Castelbianco - una categoria di giovani donatori e una di giovani bevitori. Il tutto avviene in segreto, con i conseguenti rischi che derivano dal bere sangue".

C'è chi mette sul banco degli imputati il recente proliferare delle saghe horror sul modello di Twilight che parlano di vampiri e licantropi con la stessa disinvoltura con la quale, un tempo, si raccontavano fiabe di fate e streghe cattive; ma come i ragazzini di una volta non si mettevano certo a bollire occhi di rana e code di rospo per imitare gli stregoni, al pari oggi la moda del vampirismo non può essere spiegata solo con l'esistenza di Edward, Belle e compagnia cantante.

Ad osservare il fenomeno parrebbe ci sia qualcosa di più profondo: una sorta di bisogno di appartenere e appartenersi in maniera fisica, organica, estrema. Drogati di smartphone, assuefatti dai selfies e ostaggi dei social network, i giovani aspiranti vampiri parrebbero aver voglia di urlare il desiderio di sentire dell'altro qualcosa di più vero, reale, caldo e vitale come il sangue. E' uno scambio eterno, un sigillo di fedeltà, una sorta di rito ancestrale in chiave contemporanea tanto estremo quanto pericoloso per la salute. I giovani spesso si sentono immortali tra i mortali in cerca di un senso, una direzione o, forse, più semplicemente, di due occhi da guardare e di un cuore da custodire.

Secondo i terapeuti "L'unica cosa che si possa realmente fare per fronteggiare queste problematiche è realizzare un'attività di informazione rivolte ai ragazzi. E' l'unico modo per ottenere risultati veri e immediati, evitando soluzioni fittizie".

Il sangue bevuto dagli adolescenti esce da una ferita profonda nella stessa struttura della società che non pare in grado di soddisfare e contenere le anime più fragili che si ribellano e brancolano nel buio di mode perverse alla ricerca di risposte.

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Barbara Pepi