Le 10 scuse più assurde per non andare al lavoro
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Le 10 scuse più assurde per non andare al lavoro

Ce n'è davvero per tutti i gusti. Ma non sempre inventare scuse per saltare l'ufficio è utile

A chi non è mai capitato di non aver proprio voglia di andare al lavoro? In un situazione del genere, il primo pensiero è quello di trovare una scusa "plausibile" per evitare il dovere quotidiano. A quanto pare la fantasia umana non ha limiti, almeno a giudicare dalle motivazioni più assurde che sono state fornite da alcuni lavoratori, raccolte da un sondaggio condotto da CareerBuilder.com su un campione di oltre 3.100 impiegati e 2.200 manager che si sono sentiti chiamare al telefono con improbabili motivi per non recarsi al lavoro

Mi spiace, ho appena messo la teglia in forno

Ho fatto alcuni "ritocchini" di chirurgia plastica, ma c'è bisogno ancora di un "aggiustamento"

Sono stato seduto in bagno troppo a lungo e gambe e piedi mi si sono addormentati, così quando ho fatto per alzarmi in piedi, sono caduto e mi sono rotto la caviglia.

E' stato un gran fine settimana al casinò, quindi immagina la mia sorpresa nello scoprire che ho ancora un po' di denaro da poter giocare di lunedì mattina.

Mi sono svegliato così di buon umore che non voglio rovinarmelo!

Mi dispiace, la scorsa notte ho avuto un'avventura, ma quando mi sono svegliato non avevo idea di dove mi trovassi..

Mi stavo misurando la pressione con l'apparecchio al negozio quando sono rimasto incastrato e non sono potuto uscire

Mi è venuto un calcolo biliare e sto cercando di guarire con la medicina olistica

La mia divisa era ancora umida, così l'ho messa nel forno a microonde per asciugarla, ma si è bruciata

Scusa davvero, ma ho preso un aereo e non mi trovo in città

Secondo la ricerca, molti datori di lavoro concedono agli impiegati il beneficio del dubbio, ma il 31% non crede alle storie che gli vengono raccontate. Nella maggior parte dei casi, per controllare la veridicità delle scuse viene chiesto un certificato medico (66%), ma il 24% dei "capi" prova a guardare sui social media se il proprio dipendente sia in grado di lavorare o meno, mentre c'è anche chi (15%) si passa personalmente nei pressi della casa del lavoratore.

Se i datori di lavoro che concedono il beneficio del dubbio, spesso non sbagliano perché non perdono il proprio tempo, è anche vero che il 18% arriva a licenziare i dipendenti che hanno mentito, fornendo scuse false.

C'è da dire che il 28% dei dipendenti, secondo il sondaggio, ammette di aver chiamato dicendo di sentirsi poco bene, quando non era così; il 53% ha dichiarato di essersi rivolto al medico quando pensava che il lavoro da svolgere fosse eccessivo, mentre il 38% non è riuscito a sopportare l'idea di perdere un solo giorno di lavoro.

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Eleonora Lorusso