Libera Università dell'Inutile
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Libera Università dell'Inutile

Tra gli intramontabili fenomeni estivi c'è anche il proliferare delle indagini più strampalate sulla società in cui viviamo

Lo sapevate che le donne che mangiano più di una mela al giorno hanno più possibilità di raggiungere l’orgasmo di quelle che mangiano “solo” una mela al giorno?

Non lo dicono (almeno apparentemente) i Coltivatori di mele riuniti, ma uno studio pubblicato dalla rivista Archives of Gynecology and Obstetrics. Che sottolinea, però, l’importanza di mangiarle con la buccia.

Chissà se per capirlo hanno stimolato centinaia di donne mangiatrici di mele, come il volpone della serie tv Master of sex?

Di certo confidano che nessuno faccia mai un controstudio dando da mangiare una decina di mele al giorno per un anno a una donna A e negando le mele per un anno a una donna B per poi mandare a letto rispettivamente la donna A conTopo Gigio e la donna B con Rocco Siffredi.

Siete curiosi di sapere se chi avete rimorchiato in discoteca sarà o non sarà soltanto un’avventura?

Basta guardare gli occhi della vostra conquista.

Se vi guarda in faccia è amore. Se vi guarda il culo è solo sesso. Lo dice una ricerca delle Università di Chicago e Ginevra, associate nello sforzo immane di stabilire nuovi paradigmi scientifici. I risultati, pubblicati su Psychological Science dicono che basta mezzo secondo e babam, se cogliete il movimento oculare giusto, potete andare a comprare le fedi.

Altro giro di giostra altro pieno di scienza.

Ai bambini la religione fa male. Lo sapevate? Secondo uno studio pubblicato nel numero di luglio di Cognitive Science, dei 66 bambini tra i 5 e 6 anni esaminati, quelli che vanno in chiesa fanno più fatica a distinguere tra realtà e fantasia . Il suggerimento è che potrebbero diventare pazzi. Chissà come abbiamo fatto per millenni a correre un simile rischio.

Ma è sempre il sesso il fulcro della scienza estiva.

Da sapere che è come la droga. La pornografia non fa più diventare ciechi, ma produce assuefazione. A stabilirlo, uno studio dell'Università di Cambridge pubblicato sulla rivista 'PLoS Onè.

Secondo i ricercatori, che hanno esaminato l'attività cerebrale in 19 uomini affetti da comportamento sessuale compulsivo confrontandola con quella di 19 uomini sani, risulta che nei 19 peccatori si attivavano aree del cervello simili a quelle che si attivano nei tossicodipendenti davanti allo stimolo della droga.

Chissà perché 19 cavie per parte? Che sia un numero mistico? Che avessero finito i fondi?

Di ricerche come queste abbonda l'informazione web, al pari di giornali e telegiornali. Quisquiglie sulle lacrime degli animali, sull’insostenibile pesantezza del pensiero (sembra ci sia gente che piuttosto di pensare preferisce autoinfliggersi scosse elettriche) etc, etc.

Quel che sarebbe davvero interessante studiare rispetto a queste ricerche, oltre ai meccanismi che portano istituti scientifici a finanziarle e autorevoli riviste a pubblicarle, è che affetto fanno sui lettori.

A questo proposito, un illuminante studio della storica università Narodnaia Qubia di Cubeddugrad, stabilisce l’indissolubile legame tra lettura di paccottiglia scientifica e aggressività sociale. Sembra che, già alla lettura della prima ricerca scientifica strampalata, s’incrini l’umore dell’incauto lettore e che, dopo la terza ricerca di fila, i pazienti esaminati manifestino l’irrefrenabile desiderio di schiaffeggiare gli autori degli studi, malmenare i giornalisti e gli opinionisti che hanno dato voce alle loro fandonie e multare gli editori che si sono assunti la responsabilità legale di avallare simili contenuti.

Risultati analoghi erano stati divulgati sulla Cubeddia Pravda Gazeta riguardo l’aumento proporzionale di aggressività in relazione alla massiccia pubblicazione di foto di gatti su Facebook e alla condivisione di video in cui le simpatiche bestiole fanno qualcosa di buffo o di tenero con colonna sonora di urletti estasiati in sottofondo.

Il prossimo studio dei ricercatori di Cubeddugrad, ancora a caccia di finanziamenti, prevede di monitorare i livelli di endorfine (responsabili della soddisfazione psicosessuale) del maschio sano adulto messo di fronte alla possibilità di dar libero sfogo alle sue naturali pulsioni, nell’anonimato assoluto, in una stanza insonorizzata piena di utensili in cui si trovino legati e messi in condizione di non nuocere ricercatori cialtroni e amanti dei gattini. Si preannunciano risultati importanti, anche se non sorprendenti.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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