Lui, lei e l'elicottero
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Lui, lei e l'elicottero

Dalle confessioni di Domnica al sogno di una fiction hollywoodiana

"Dì la verità, altrimenti parlo io". È una di quelle frasi che metterebbero i brividi a chiunque. Se il chiunque in questione è Schettino, un uomo la cui coda di paglia ha le dimensioni di un pagliaio, chissà che razza di ago c’è sotto.

"Ti do sei giorni per dire la verità su quello che è successo immediatamente dopo aver dato l’annuncio di abbandono della nave. Solo sei giorni!".

Il tono perentorio ricorda la trama di certi film horror: "So cosa hai fatto".

Il ponte 11

"Cosa siamo andati a fare lassù?", si chiede la ballerina bionda. "Il comandante dice che doveva controllare il lato a dritta della nave, quello verso l’isola. Perché non si fece accompagnare da altri ufficiali o sottufficiali? Perché chiese di seguirlo solo a me, che mi occupavo di accogliere gli ospiti russi e Ciro Onorato, il maître, che a bordo si occupava di ristorazione? Cosa potevamo capire noi delle condizioni della nave?".

Domande dense di mistero, ma che, fondamentalmente, alla vicenda non aggiungono nulla. Tanto che il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, non ipotizza una nuova audizione della donna: "Conosciamo esattamente tutti i movimenti di Schettino, cosa ha fatto quella sera, dove è stato e con chi, dal momento dell’impatto della nave con lo scoglio a quando è sceso dalla nave. Non credo che ci sia molto da aggiungere".

L’ultimatum di Domnica, la ballerina moldava che passò la notte del naufragio in plancia sulla Concordia accanto al comandante, scadeva oggi.

Il capitano non ha parlato. Quindi ha parlato lei. In esclusiva al settimanale Oggi.

Il mistero dell'elicottero

Rullo di tamburi: “Eravamo lì ad aspettare un elicottero che portasse via tutti e tre. O forse solo qualcuno di noi…”

Pazzesco! Di certo ha prove schiaccianti di quanto afferma.

“Nessuno parlò dell’arrivo di un elicottero ma mentre eravamo lì, il comandante aveva un’aria impaziente, continuava a guardarsi in giro, come se aspettasse qualcosa”.

Tutto qua?

Già, tutto qua.

Verità o finzione?

L’impressione, è che, più che la verità, la ballerina fosse interessata a un po’ di attenzione mediatica.

“La verità, vi prego, sul naufragio”, non la sapremo mai.

Anche perché la Verità, con la v maiuscola, non è mai una, ma la composizione di tante verità e interessi personali. Continuo a pensare che questa storia, nella realtà una tragedia, abbia da un punto di vista estetico un gigantesco potenziale, a cominciare dai personaggi: il verace comandante, la biondissima ballerina, l’inflessibile e martirizzato controllore (De Falco recentemente sollevato dall’operatività), e il mio preferito, il vicecomandante Dimitri.

Considerando la serie infinita di sottotrame direi che l’intera vicenda potrebbe essere sviluppata meglio all’interno di una serie tv molto meglio che nei verbali delle procure e nelle ricostruzioni giornalistiche.

Kolossal hollywoodiano

Oggi mi ero quasi convinto che ci fossimo finalmente arrivati: “Il prossimo autunno la Rai manderà in onda una fiction sulla tragedia avvenuta il 12 gennaio del 2012, quando l’ormai celebre Costa Concordia si accasciò su un fianco davanti all’isola del Giglio.

La vera sorpresa di questo kolossal targato Rai Fiction è nel cast: Simone Schettino, il comico, omonimo e compaesano del vero Schettino, interpreterà il comandante della Concordia. Ma anche il vero Schettino sarà presente nel film ed interpreterà il ruolo del personaggio a lui più distante: il capitano De Falco.

Inizialmente per il ruolo di Schettino si era fatto il nome di Leonardo Di Caprio. La star di Hollywood pare fosse interessata al ruolo, perché convinto di poter dare un taglio introspettivo al personaggio del capitano. L’attore ha poi rifiutato, per paura di ricadere un’altra volta nel ruolo di chi affonda”. Poi ho controllato la fonte: un sito satirico, la notizia è ovviamente un fake.

Ma non desisto. Quando la realtà supera la fantasia, solo la fantasia può, riportando ordine grazie a solide strutture narrative, rendere giustizia alla realtà. Non resta che trovare un produttore.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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