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Le web bufale della settimana - Ep. 68

Le notizie più assurde comparse in Rete negli ultimi 7 giorni

1. Il sacrificio di Grisù

Il cane Gris\u00f9Il cane GrisùFacebook

Questa settimana su parecchie bacheche è comparsa la storia copia incollata del cane Grisù, un povero pastore tedesco che avrebbe sventato una rapina aggredendo una banda di nord africani e per questo sarebbe stato soppresso. La storia è totalmente inventata e nessuna fonte ufficiale riporta la notizia. Il post condiviso recita: "Grisù è un cane lupo, che anche se l’espressione pare truce, in realtà è un giocherellone. Lo scorso 19 Luglio nell’abitazione dove risiede assieme ai suoi padroni, mentre tutta la famiglia era a dormire, Grisù ha sventato una rapina.

Verso le 3 del mattino 4 sconosciuti di origine nordafricana si sono introdotti nell’abitazione del signor Marco Parodi. In quel momento i coniugi Parodi erano a dormire, così come i 2 figli di 4 e 5 anni. Il fedele cane di famiglia stava dormendo al piano terreno della villetta, ma il suo fine udito gli ha permesso di sentire i rumori causati dall’effrazione.

Il Lupo senza esitare ha aggredito il primo nordafricano che ha messo piede in casa, lacerandogli completamente il polpaccio destro. L’uomo in seguito soccorso ha subito l’amputazione dell’arto.

Oggi il giudice di pace ha ordinato di abbattere il cane lupo: 'l’animale si è dimostrato pericoloso per la collettività e per questo motivo deve essere abbattuto'. Sgomento in casa Parodi che hanno annunciato un immediato ricorso per cambiare il destino del loro fido compagno, ma ancor più dura la reazione delle associazioni animaliste che hanno dichiarato guerra contro la sentenza".

La storia è tanto strappalacrime quanto attira clic e segue il canovaccio del bravo animale che difende l'uomo dall'invasione straniera con il suo corredo di violenze e che, nonostante questo, deve pagare il prezzo più alto.

In realtà, a parte l'assenza di ogni riferimento alla vicenda nella cronaca locale, il giudice di pace non ha l'autorità per ordinare la soppressione di alcun animale. Il protocollo funziona così: se un animale viene ritenuto violento o pericolo per la comunità deve portare sempre la museruola e girare col guinzaglio e ha il divieto di recarsi in luoghi affollati.

In un simile caso, poi, sarebbe sottoposto a quarantena e la famiglia avrebbe dovuto risarcire per le lesioni, ma il cane non sarebbe stato abbattuto.

2. La falsa intervista di Trump

All'indomani dell'elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti fioccano le bufale e le falsità sulla sua persona e sulle sue dichiarazioni.

Che sia uno che di butade ne ha fatte parecchie è fatto risaputo, ma la presunta intervista rilasciata nel 1998 a People è del tutto falsa.

Si tratterebbe di parole offensive espresse nei confronti di quello che poi sarebbe diventato il suo elettorato. La bufala virgolettata recita così: "Se dovessi candidarmi, mi piacerebbe farlo come un repubblicano. Sono il gruppo di elettori più stupido del Paese. Essi credono qualsiasi cosa passi su Fox News. Potrei mentire e se la berrebbero comunque. Scommetto che i miei numeri sarebbero fantastici".

Il portale Snopes già lo scorso anno ave approfondito la presunta intervista scoprendo che si trattava di una bufala, ma all'alba dell'era Trump tutto fa brodo per screditare il nuovo Presidente.

3. Il carcere per i profili fake di Facebook

Eduardo Woo @ Flickr

Ogni settimana, immancabile, arriva la social bufala. Questa settimana la "Clamorosa notizia" riguarderebbe gli utenti che aprono profili Facebook utilizzando un nome falso. In Rete girava un post che recitava: "E' ufficiale: arriva direttamente dal Parlamento europeo, la direttiva internazionale su social e immagine: secondo quanto espresso dal parlamento, con 56 votanti a favore, 34 contrari e 4 astenuti, dal prossimo gennaio, chi farà uso sui social di profili falsi rischia il carcere fino a tre anni".

A parte il numero ridicolo di votanti la presunta legge e l'assurdità del provvedimento, la regola, detta e ripetuta, in questi casi è sempre la stessa. Sui social se girano post o status che iniziano con "E' Ufficiale" o sinonimi vari al 90% si tratta di una bufala.

4. La profezia dei Simpson

In questa notizia c'è del falso e c'è del vero. Il 19 marzo del 2000 andò in onda negli Stati Uniti un episodio dei Simpsons intitolato Bart to the future. La storia eraambientata nel 2030 e l'episodio vedeva la trentottenne Lisa diventare la "Prima donna eterosessuale" Presidente degli Stati Uniti.

Lisa, seduta nello Studio Ovale, si lascia andare ad un commento acido sul suo predecessore: "Come sapete, abbiamo ereditato un bel problema economico dal presidente Trump", dice la figlia di Omer.

La "predizione" della presidenza Trump finisce qui. In Rete, però, circola la foto qui sopra che ritrae il Trump cartone animato e quello reale in pose simili e con vestiti uguali. La fantasia di Matt Groening non si è spinta a tanto. Le due vignette, infatti, sono state realizzate nel 2015 in piena campagna elettorale copiando il Trump originale e citando il vecchio episodio del 2000 nel quale tutto era già stato detto e scritto.

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Barbara Massaro