Le showgirl in tempo di crisi? Fanno i figli
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Le showgirl in tempo di crisi? Fanno i figli

Alessia Mancini, madre di Mya: "L'attuale situazione del settore dello spettacolo ha convinto molte ragazze ad appagare il proprio bisogno di maternità"

"Sono una donna che ha scelto responsabilmente di diventare mamma quando ne ho sentito il bisogno e faccio di tutto per essere vicina il più possibile alla mia bambina". A parlare è Alessia Mancini, sposata con Flavio Montrucchio, attore, vincitore della seconda edizione de Il Grande Fratello. La intercettiamo telefonicamente tra una pausa e l'altra di alcune registrazioni per le pubblicità contenute in Veline, il programma di Antonio Ricci attualmente in onda su Canale 5. Lei, ex velina, di quelle che per la prima volta avevano la possibilità di parlare, sul bancone di Striscia la notizia, confessa a Panorama.it di aver, fin da allora, desiderato una famiglia e dei figli. Ed esprime una singolare tesi sul desiderio di maternità che sta coinvolgendo le giovani signore del mondo dello spettacolo.

In quale momento della sua vita è scattato impellente il bisogno di maternità?

Mi faceva paura l'idea di potermi ritrovare un giorno in età matura senza avere ancora dei figli. E trovarmi a dire con collera "perchè non ci ho pensato prima?" Temevo, inoltre, l'idea, andando avanti con gli anni, di non essere più una mamma giovane e allegra che riesce a giocare ed entrare in sintonia con il mondo dei propri bambini. Bisogna rispettare l'età biologica della donna. Spesso forzarla non produce risultati. Ho visto e letto di tante donne che si ritrovano in età troppo avanzata per procreare e che ricorrono ad una miriade di tecniche. Meglio pensarci in tempo. E' quello che ho fatto io.

Sembra che le signore dello spettacolo, improvvisamente, abbiano riscoperto la maternità. Che ne pensa?

Potrebbe essere solo una casualità. Però io credo che molte stiamo sfruttando questo periodo di minori impegni professionali, dovuti alla crisi che investe molti settori, anche dello spettacolo, per appagare il proprio bisogno di avere figli. Una sorta di "carpe diem" insomma. Si ha più tempo libero, si afferra l'attimo fugace e si mette al mondo l'agognato pargoletto, rimandando ad un periodo migliore la carriera e il lavoro.

Che significato ha per lei la parola responsabilità materna?

E' tutto nella vita di una madre. Io cerco di mancare il meno possibile da casa e di far sentire a mia figlia, che ha solo quattro anni, la presenza costante della madre. Abito ai Castelli Romani e faccio la spola con Milano. Ma spesso cerco di raggruppare gli impegni lavorativi nel minor tempo possibile, persino in una sola giornata, per poter essere la sera di ritorno a casa. Riesco a partire alle cinque del mattino e tornare a tarda notte, pur di rientrare. Ma per Mya non ho lesinato altri sacrifici

Ad esempio?

Ecco, tempo fa facevo paracadutismo. Ma da quando è nata Mya vi ho rinunciato. Non voglio mettere a repentaglio la mia vita perchè lei ha bisogno di me. Ho anche responsabilità di questo tipo nei suoi confronti. Meglio essere prudenti.

Come vive sua figlia la condizione della mamma che lavora?

Mya, questo il nome di mia figlia, non si rende ancora conto molto bene di quel che faccio. A chi le chiede, ad esempio "che lavora fa la mamma?" lei risponde "Milano". Perchè vede che vado molto spesso a Milano. Ed a chi le chiede, invece, "che lavoro fa tuo padre?", lei risponde "Aladyn", perchè Flavio è stato protagonista dello spettacolo teatrale che si chiamava proprio Aladyn.

Quando è fuori per molto tempo, sua figlia la segue?

La portavo con me quando era piccola, soprattutto durante i primi mesi di vita, perchè l'ho allattata e desideravo continuare. Così ogni due o tre ore interrompevo il lavoro. E' stato faticoso, ma gratificante. E ringrazio tutti quelli che hanno compreso la mia condizione di madre e non mi hanno fatto pesare quelle pause impreviste.

Adesso la segue ancora nei viaggi più lunghi?

Non più. Come le dicevo, resta a casa. Non voglio che cominci a frequentare, già così piccola, il mondo dello spettacolo. Meglio tenerla fuori. Quando sarà grande potrà scegliere liberamente la sua strada nella vita. Ma non voglio che qualsiasi sua decisione possa essere influenzata da ricordi d'infanzia.

Però quando lei è fuori, come oggi, per lavoro, Mya sarà pure affidata a qualcuno

C'è la mia famiglia e, quando Flavio è libero, assicura anche lui la sua presenza. Accanto a Mya c'è sempre un contorno di familiari che non la fa mai sentire sola.

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Marida Caterini.