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La nuova protezione solare? Si beve come lo sciroppo

Ma il Professor Antonino di Pietro avverte: mai ingerire qualcosa di cui non si conosce la composizione

Sono in tanti ad avere arricciato il naso alla notizia: la nuova “crema solare” che sta per arrivare in farmacie e profumerie si assume perbocca. Basta ingoiarne un cucchiaino per avere una protezione dai raggi UVA e UVB per tre ore. Il fattore di protezione è “30” e consente di esporsi al sole molto a lungo senza il rischi di ustioni, rossori o dermatiti da irraggiamento.

Il prodotto si chiama Harmoniser H2o, l’azienda che lo produce ha deciso di farlo conoscere al grande pubblico con il prezzo promozionale di 21 euro per una bottiglietta da 100ml.

Secondo la Osmosis Skinkare, che lo ha brevettato, le molecole di H2o si posizionano sulla parete più esterna delle cellule annullando il 97% dei raggi UVA e UVB. Ottimo per chi ha pelli chiare, sensibili o con vari nei, la cui esposizione al sole è pericolosa.

L’azienda ha tenuto a precisare sul suo sito che nessuna delle affermazioni riportate sul foglietto illustrativo è stata ancora approvata dalla Federal Drugs Agency, l’organo di controllo sui farmaci: si è detta anche sicura di avere tutte le approvazioni necessarie al più presto. Insomma, sull’efficacia del prodotto non c’è ancor una ricerca clinica né un risultato.

Le indicazioni suggeriscono di ingerire 2ml di prodotto ogni 4 ore mentre ci si sta esponendo al sole. La prima dose va assunta un’ora prima di stendersi sul bagnasciuga: basta quindi portare nella borsa del mare il classico tubetto appiccicoso dall’odore di cocco sintetico: l’abbronzante si prende comodamente a casa, prima di uscire. Se si prevede di rimanere sotto i raggi del sole più a lungo di quattro ore, è necessaria una seconda dose da 2ml.

E' scettico il Professor Antonino Di Pietro, dermatologo plastico di fama internazionale, per cui è doveroso fare molta attenzione a tutto ciò che si ingerisce, anche se spacciato come medicinale o, in questo caso, come scudo solare.

“Non conosco la composizione di questo prodotto quindi non posso entrare nello specifico. Mi sento però di avvertire tutti coloro che sono incuriositi dai nuovi prodotti o medicinali che prima di assumere qualsiasi sostanza per bocca bisogna essere sicuri che non sia pericolosa.

Mai farlo se non c’è una composizione e una autorizzazione del Ministero della Salute e degli organi competenti. Questo non per mera conoscenza ma perché, in caso di intossicazione, si sa subito qual è la sostanza incriminata. Ce ne sono alcune poi che non danno reazioni immediate ma a lungo andare sono cancerogene.

Tornando agli abbronzanti, se si preferiscono gli integratori meglio optare per il betacarotene che almeno è naturale. Quando viene assunto per bocca si stratifica sulla cute sotto forma di pigmento rendendola più scura e più resistente ai raggi solari.

I cosiddetti “psoraleni”, che si usavano soprattutto per contrastare la psoriasi, si sono dimostrati cancerogeni. Il betacarotene, presente anche nella frutta e negli ortaggi colorati, continua ad andare benissimo per una abbronzatura bella e sana”. 

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Stefania Fiorucci