La moglie di Brizzi contro la gogna mediatica
ANSA/GIORGIO ONORATI
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La moglie di Brizzi contro la gogna mediatica

L'attrice Claudia Zanella rompe il silenzio non per difendere il marito, ma per prendere di mira il modo in cui le accuse gli sono state mosse

E' con una lettera inviata ai direttori dei principali giornali che Claudia Zanella, moglie di Fausto Brizzi, entra a gamba tesa nello scandalo molestie che riguarda sua marito e dice la sua.

La lettera di Claudia Zanella

"Davanti alla violenza o all'abuso - scrive l'attrice trentottenne - dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco 'no', e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell'ambiente del cinema, della televisione e della moda. Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l'impegno, non a letto". 

E poi a proposito della vicenda che riguarda suo marito accusato da 10 donne intervistate dalla trasmissione televisiva Le Iene di averle molestate (e in un caso stuprate) precisa: "Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l'imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali".

La Zanella ribadisce che Fausto ha sempre detto di non avere mai avuto rapporti non consenzienti con nessuno e a proposito dell'adulterio del suo compagno precisa: "Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio".

La Signora Brizzi non ha intenzione di passare sopra le eventuali infedeltà (per non parlare delle molestie) ma secondo lei "Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza".

La reazione del legale di Brizzi

Parole pesanti che arrivano al termine di una settimana d'accuse e prese di posizione su questo scandalo che coinvolge uno dei registi di punta della commedia italiana.

Il legale di Brizzi, Antonio Marino, per la prima volta intervenuto a Mattino 5, ha dichiarato: "Brizzi non si sta difendendo in alcuna sede ufficiale, perché ad oggi le confermo che non c’è nessuna denuncia o querela presentata ufficialmente da nessuno".

Nuove accuse

Questo nonostante un'altra donna si sia aggiunta all'elenco delle accusatrici. Si tratta della tatuatrice Vanya Stone che a Grazia ha dichiarato: "Mi fissava con occhi che facevano paura. Poi sono riuscita a sbloccarmi: sono saltata in piedi e gli ho gridato che era un porco, un pervertito. Lui mi ha afferrata per le braccia cercando di fermarmi, dicendomi che, in fondo, sapeva che piaceva anche a me. Gli ho dato una spinta e sono fuggita giù per le scale".

Anche la doppiatrice Isabella Izzo ha preso le distanze da Brizzi interrompendo la collaborazione che il regista aveva con la sua scuola di doppiaggio visto che alcune studentesse avrebbero raccontato di essere state molestate da Brizzi.

Secondo l'avvocato Marino, il suo assistito è comunque sereno anche se "E' solo sconcertato dalla modalità con cui tutti questi avvenimenti sono stati rappresentati non negli ambiti dove necessariamente devono essere trattati che sono gli ambiti istituzionali".

La gogna mediatica

Proprio intorno alle modalità di gestione delle informazioni ruota il perno del dibattito del momento tra chi parla della gogna mediatica subita da Brizzi e chi sostiene che non importa il mezzo, ma la sostanza e se il regista si è davvero comportato come dichiarato dalle testimoni è giusto che si sappia.

Quel che è vero è che Brizzi è stato all'unanimità dichiarato colpevole dal Tribunale mediatico e social senza se e senza ma, tanto che già la società di produzione cinematografica Wildside ha voluto che fossero cedute le quote che Brizzi deteneva ritenendo "compromessa" la sua reputazione.

La Warner Bros. ha preso le distanze dal regista dicendo di non volere più lavorare con lui in futuro mentre Entertainment Italia lo ha cancellato dalla promozione del suo film di Natale Poveri da ricchissimi, che pure sarà regolarmente nelle sale. 

Claudia sola contro tutti

L'unica, al momento, a restare accanto a Fausto è la moglie Claudia che non ci sta a questo gioco al massacro nei confronti del marito. Lo fa, forse, per prendersi cura di lui, ma soprattutto della bambina di un anno e mezzo, Penelope Nina, che la coppia ha.

Non si può rispondere con violenza alla violenza sostiene la donna che conclude la sua lettera scrivendo: "Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia".

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Barbara Massaro