L'industria del porno dice addio a Los Angeles
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L'industria del porno dice addio a Los Angeles

La nuova mecca dei film hard è ora Las Vegas

Calze a rete, giarrettiere e baby doll in valigia: si trasloca. Da quando, nel marzo del 2012, a Los Angeles, capitale americana dell'industria del porno, è entrata in vigore la legge che impone l'utilizzo del condom sul set, il settore è crollato. In meno di due anni sono precipitare del 95% le richieste per produrre film hard nella città degli angeli e dai 480 film del 2012 si è passati ai 24 del 2013. Risultato: i conti degli addetti ai lavori (oltre all'indotto sull'economia locale) sono diventati più rossi delle pellicole girate.

Pare che il porno attore col preservativo non abbia, nell'immaginario di chi ama il genere, la stessa presa di quello tradizionale. E così attrici, attori, produttori, film makers e tutte le girandole di personaggi che ruotano intorno al business, si sono trasferiti in massa a Las Vegas. La città del peccato si sta trasformando in questi mesi nella nuova mecca del porno a stelle e strisce e per più di un motivo

 "Las Vegas è una città fresca e dove la gente ha bisogno di fare affari", ha detto il regista Lee Roy Myers e infatti il Nevada è tra gli stati col più alto tasso di disoccupazione.  

Il governatore Brian Sandoval ha deciso di fare delle diversificazione economica una delle chiavi per creare decine di migliaia di posti di lavoro e il porno contribuirà per una buona fetta al progetto. Pallottoliere alla mano, negli ultimi dieci anni il settore dell'hard a Los Angeles ha dato lavoro a circa 20 mila persone e generato un fatturato di quattro miliardi di dollari. Se a questo si aggiunge il fatto che a Las Vegas non sono richiesti certificati sanitari e i permessi costano meno è lecito supporre che la sin city d'America sia la candidata ideale per far suonare i salvadanai di chi lavora nel settore dei film per adulti.

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Barbara Pepi