Joaquin Phoenix spara a zero sugli Oscar: “Sono una stupidata”
Jason Merritt/Getty Images
Lifestyle

Joaquin Phoenix spara a zero sugli Oscar: “Sono una stupidata”

Prima di lui altri divi hanno snobbato gli Academy: da Christian Bale a Sean Penn, da Marlon Brando a Woody Allen - I figli illegittimi delle star

È uno dei riconoscimenti cinematografici più ambiti al mondo, eppure non tutti gli attori ne sono ossessionati. Anzi, per Joaquin Phoenix il Premio Oscar sarebbe una vera e propria bufala: “Penso sia una totale, assoluta stupidaggine, e non voglio farne parte”, ha dichiarato in un’intervista al critico di cinema Elvis Mitchell. Non parliamo però di un caso isolato, perché in passato altre star hanno snobbato in modo più o meno smaccato la prestigiosa statuetta dorata: da Christian Bale a Sean Penn, da Marlon Brando a Woody Allen.

Ma facciamo prima il punto sul ‘caso Phoenix’. Il mese scorso, grazie al film The Master (in cui veste i panni di un reduce della Seconda Guerra Mondiale), il trentasettenne americano ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Venezia. Alla luce della prova monstre, per molti si tratta del preludio all’Oscar 2013 come miglior attore protagonista. E qui arriva il bello: Phoenix, che già al Lido aveva fatto mostra del suo carattere anticonformista (per dirne una, durante la conferenza stampa si è presentato con la sigaretta accesa), ha espresso pubblicamente il suo disgusto per la notte degli Academy.

Il fratello del compianto River ha dichiarato senza peli sulla lingua: "L’Oscar è la cosa più sciocca di questo mondo: mette le persone una contro l’altra. Quando ‘L’amore brucia l’anima’ era finito in mezzo a questa situazione dei premi e cose simili, ho passato uno dei periodi più brutti della mia vita. Non voglio vivere un’esperienza simile un’altra volta. Non so come spiegarlo – e non è che voglia fare il superiore – ma non ho più intenzione di adeguarmi a certe cose".

Rimane da capire se le parole al vetriolo di Phoenix gli costeranno effettivamente il premio. Secondo alcuni esperti, l’attore potrebbe addirittura venire escluso dalle nomination. Ma è meglio evitare giudizi affrettati, perché prima di lui altri divi sono riusciti ad accaparrarsi la statuetta nonostante lo scarso interesse dimostrato a riguardo.

Emblematico il caso di Christian Bale, che pur dribblando ogni tipo di intervista sulla pellicola The Fighter (dove interpreta l'ex peso welter Dicky Eklund), riuscì comunque a conquistare nel 2011 il premio come miglior attore non protagonista. E che dire di Sean Penn, che fece poco o nulla per pubblicizzare il proprio ruolo di attivista gay in Milk di Gus Van Sant, ma non venne ignorato dalla giuria degli Academy che nel 2009 gli consegnò il suo secondo Oscar in carriera (il primo è datato 2004)?

Certo non è facile battere l’attrice Monica Imes, in arte Mo'Nique, Oscar 2010 alla miglior attrice non protagonista per il drammatico Precious. All’epoca, un gruppo di giornalisti le chiese un parere sulle sue possibili chance di vittoria e lei rispose sprezzante: "Cosa state promuovendo esattamente? Chi ci guadagna?".

Uno dei divi notoriamente più anti-Academy è però Woody Allen, che fatta eccezione per l’anno 2002 (in cui non era in gara, ma presentò una clip in omaggio alla New York post 11 settembre) ha sempre disertato la cerimonia losangelina. La leggenda narra che per snobbare la serata il cineasta newyorkese abbia quasi sempre usato la scusa della musica jazz. Qualcosa del tipo: "Scusate, ma non posso venire, devo suonare il clarinetto con il mio gruppo".

Impossibile, infine, non ricordare l’aneddoto su Marlon Brando. Per la sua magistrale interpretazione nel film Il padrino, nel 1973 Brando vinse il suo secondo Oscar, ma, unico caso nella storia del cinema insieme a quello dell'attore George C. Scott, preferì rinunciare alla statuetta. Il motivo? In quegli anni si era avvicinato alla causa dei nativi americani e inviò al suo posto alla cerimonia una giovane squaw indiana (Maria Cruz, un'attivista per metà amerinda e per metà europeo), che tenne un’arringa di denuncia contro l'ambiente hollywoodiano.

I più letti

avatar-icon

Davide Decaroli