Punto esclamativo
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Lifestyle

In Inghilterra al via la crociata contro il punto esclamativo

Il Ministero dell'Istruzione ammonisce i giovani contro l'abuso di un segno d'interpunzione ritenuto volgare

Arrogante, otraggioso, e davvero poco british. In Inghilterra è in atto una sorta di caccia alle streghe per impedire ai giovani di abusare del punto esclamativo, ritenuta l'interpunzione meno adeguata ai giovani sudditi di Sua Maestà.

Pagine di quaderno trivellate da punti esclamativi hanno suscitato il disappunto del Ministero dell'Istruzione che ha diffuso una sorta di vademecum per l'utilizzo "coscienzioso e consapevole" del punto esclamativo. In seguito ad un'indagine condotta sugli scolari del Regno dai 7 anni in su è emerso che gli studenti sono addicted al punto esclamativo senza il quale par loro di avere meno carattere e meno potere decisionale. Si tratterebbe di una sorta di coperta di Linus che permette di superare timidezza, paura e indecisione a scapito, però, della correttezza della lingua.

Il Governo ritiene necessario porre freno a questo stupro dell'idioma di Shakespeare e ha così reso noto che, a scuola, saranno tollerati i punti esclamativi solo alla fine di frasi che iniziano con "What" o "How" del tipo il classico "What a lovely day!". In tutti gli altri casi la penna rossa sarà implacabile.

"Un insegnamento dell'inglese di alta qualità, insieme all'abilità di comunicare in modo efficace, sono parti importanti degli obiettivi del Governo che mira a dare a tutti le stesse opportunità", ha spiegato un portavoce del dipartimento dell'Istruzione.

Da un punto di vista pedagogico, del resto, per un bambino è fondamentale capire la differenza semantica tra un'escamazione, un'affermazione e una domanda

Riuscirà la tradizione inglese a imporsi a fronte dell'evoluzione di una lingua sempre più smart e social che vive d'emoticon ed esclamazioni?

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Barbara Massaro