Il terzo grado - Tamara Donà
(Ufficio Stampa)
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Il terzo grado - Tamara Donà

"Credo di essere tagliata per tutto ciò che è comunicazione" racconta la conduttrice televisiva e radiofonica

NOME: Tamara Donà

CHI E’: conduttrice televisiva e radiofonica, attrice

COSA FA: conduce Che Trucco! su La 5 (ore 18 e 10), in cui svela i segreti per un trucco perfetto in ogni occasione con l’aiuto dei make-up artist delle più importanti maison internazionali.

DICE DI SE’: “Quando sei molto giovane ed inizi a fare un lavoro così continui a fare i paragoni e non ti senti mai abbastanza magra o bella. E’ stato un percorso di accettazione che ho fatto soprattutto grazie l'analisi per tanti anni. Adesso però mi accetto di più ed ho imparato ad apprezzarmi”.

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Riconoscere il proprio talento è una cosa molto complessa che dovrebbero insegnarci già a scuola. Credo di essere tagliata per tutto ciò che è comunicazione. A scuola andavo male, ma ero capoclasse mentre sono negata per tutto ciò che è manuale. Non possiedo troppa pazienza ahimè!

Se potessi scegliere un'attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotato, quale attività sceglieresti?

Sarebbe sicuramente la musica, suonare uno strumento come il violino. Lo trovo molto femminile.

Ti piace quando ti cantano "Tanti auguri"?

Se è “Tanti auguri” della Carrà sì!

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Piango sempre e forse troppo, non solo durante il film ma anche durante la pubblicità. 

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d'infanzia?

Pagelle al macero. I miei conservano ancora una medaglia di quando ho vinto un concorso di pesca (ho pescato una trota) e dei miei concorsi di canto ma ero come Toto Cutugno… arrivavo sempre seconda. 

C'è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

Io sono una di quelle “poco sale perché fa male”. Diffido più che altro di chi non beve vino.

Puoi dire con certezza di aver amato?

Ora, come non mai!

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Degli strambi, conoscenti di passaggio o ex fidanzati. La follia ha qualcosa di molto affascinante e inafferrabile e per parecchio tempo ne sono stata attratta. 

Sai mentire?

Ero più brava quando ero giovane, ora sto perdendo i colpi. 

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Sport da fare tutta la vita. Su tutti lo yoga, anche se più che uno sport è una filosofia di vita.

Quando il gioco si fa duro, sei uno dei duri che cominciano a giocare?

E’ lì il bello, buttarsi nella mischia e tentare di stare a galla. Sarà rassicurante ma dopo un po’ mi annoio di stare in panchina. 

Qual è la tua torta preferita?

Torta mele e cannella. E, se vogliamo esagerare, con l’aggiunta di una cascata di crema al mascarpone calda.

Ti definiresti un buon archivista, rispetto alla tua memoria, o un cattivo archivista?

Una buona archivista non troppo nostalgica.

Quest'anno farai viaggi significativi?

Ogni viaggio per me ha un senso, anche se piccolo. Qualcuno dice che non è importante dove arrivi ma come.

Sarai più felice in futuro?

E’ quello su cui sto lavorando da una vita! 

*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)

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Francesco Canino