Il terzo grado - Rossella Brescia
(Roberto Chiovitti)
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Il terzo grado - Rossella Brescia

"Se non avessi fatto danza, non so quale altro sport avrei fatto" racconta la ballerina e conduttrice

NOME: Rossella Brescia

CHI E’: ballerina, conduttrice televisiva e radiofonica

COSA FA: conduce Tutti pazzi per Rds (la mattina dalle 5 alle 9 su Radio Dimensione Suono). In autunno torna con Amarcord – spettacolo tratto dal capolavoro di Fellini con le coreografie di Luciano Cannito - in tournée nei teatri italiani.

DICE DI SE’: "Sono una donna libera, esuberante, mossa dalle passioni. Non ho maschere. Non so mentire e detesto chi lo fa”.

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Se non mi sono illusa per una vita intera, direi di avere talento nella danza. Non ne ho affatto per la pittura: c’ho provato qualche volta a buttarmi sull’astrattismo, ma il risultato è stato pessimo. 

Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotata, quale attività sceglieresti?

Mi piacerebbe saper fare politica. Sicuramente ascolterei di più le esigenze delle persone. Anche se non sono una militante, seguo con interesse e passione la politica perché mi piace. Mi avevano anche chiesto di candidarmi a Martina Franca, la mia città, ma non ho accettato.

Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?

No, non mi è mai piaciuto. In generale non mi è mai interessato festeggiare, nemmeno quand’ero piccola. 

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Sono banale: piango, come da copione.

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?

Sì, ho ancora le pagelle: siccome ero una capoclasse piuttosto esagitata, i miei voti in condotta non sono mai stati brillanti. Non ho trofei ma in compenso conservo ancora le fasce dei concorsi di bellezza cui ho partecipato, ad esempio Miss Sorriso Puglia: la Boldrini non me ne voglia, ma vivendo in provincia i concorsi erano l’unico modo per emergere. La mercificazione della donna non centra proprio nulla.

C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

Io mangio spesso cibo insapore, con poco sale e senza spezie perché non le amo. E’ facile apprezzare i piatti strutturati e golosi, meno quelli insapore: per mangiarli occorre accettare una piccola sfida ed essere più coraggiosi. 

Puoi dire con certezza di aver amato?

Sì. Che vita pallosa sarebbe senza amore e struggimenti?

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Della gente normale, perché sono curiosa di sapere come si sono evolute le loro vite. Gli strambi non li trovo troppo interessanti.

Sai mentire?

Magari! Dovrei imparare perché sono un libro aperto.

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Da fare (dice ridendo). Parlo bene ma razzolo male: se non avessi fatto danza, non so quale altro sport avrei fatto. Però mi piace guardare il tennis, la ginnastica artistica e quella ritmica. 

Quando il gioco si fa duro, sei uno dei duri che cominciano a giocare?

Certo, sono un’amante delle sfide. Sarà che nella vita non mi è stato regalato nulla. Soprattutto in ambito lavorativo, mi sono dovuta guadagnare tutto con fatica e sudore. Ma va bene così, non mi lamento.

Qual è la tua torta preferita?

Tutte quelle al cioccolato. La Sacher al primo posto.

Ti definiresti una buona archivista, rispetto alla tua memoria, o una cattiva archivista?

Cattivissima. Dimenticare, soprattutto chi mi ha fatto del male, e poi ricominciare può essere una buona strategia di vita.

Quest’anno farai viaggi significativi?

Se trovo dei voli significativi per l’India, sì.

Sarai più felice in futuro?

Se arriva più felicità, di certo non la butto via. Ma mi accontento anche di essere serena come lo sono in questo periodo.

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Francesco Canino