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Il maschilismo dell'aria condizionata

Le donne che in ufficio si lamentano del troppo freddo lo fanno con cognizione di causa

Alla fine avevano ragione loro. Le colleghe donne che d'estate in ufficio arrivano col golfino e che stocciolano santi nei confronti di chi ha programmato la temperatura dell'aria condizionata aziendale lo fanno legittimamente perchè, udite, udite, anche il condizionatore d'aria è maschilista.

O meglio è un retaggio di un passato nel quale in ufficio stavano per lo più gli uomini mentre le donne preparavano torte e crescevano figli.

L'equazione che termina la temperatura giusta da mantenere in un locale di lavoro risale, infatti, agli anni '60 ed era stata determinata in base alla temperatura corporea e al metabolismo di un uomo di circa 40 anni per 70 chili di peso.

A scoprire l'origine del male di vivere delle donne lavoratrici d'estate sono stati i ricercatori dell'Università di Maastricht che hanno coinvolto un buon numero di donne applicando loro dei sensori che stabilissero metabolismo e calore corporeo.

Si è scoperto che il metabolismo di una donna rispetto a quello di un uomo è ridotto di circa il 25% e questo determina che un uomo per stare bene in maglietta a maniche corte ha bisogno di una temperatura di 21 gradi, una donna di 24 gradi. Questo succede perchè la donna ha più grasso che muscoli e il grasso corporeo genera meno calore del muscolo. 

La vera domanda a questo punto è: in ufficio meglio una donna congelata o un uomo sudato?

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Barbara Massaro