Il terzo grado - Giorgia Wurth
(Ufficio Stampa)
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Il terzo grado - Giorgia Wurth

"Ho talento nel porre domande. Molto meno nel dare risposte" dice l'attrice, in scena al Teatro de' Servi

NOME: Giorgia Wurth

CHI E’: attrice e conduttrice

COSA FA: fino al 13 ottobre è in scena a Roma al Teatro de’ Servi con Xanax, commedia brillante di Angelo Longoni con la regia di Marco Falaguasta. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo, Tutto da rifare (edito da Fazi) e ora sta scrivendo il suo secondo libro, incentrato sul tema tabù sesso ed handicap.

DICE DI SE’: “Quando mi rivedo non mi piaccio mai. Mi accade anche nella vita: vado a cena e tornando a casa mi dico ‘Forse ho sbagliato a dire così…’. Fa parte di me, ho capito che non posso cambiarlo. Mi salva il fatto che sono anche molto autoironica”.

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Ho talento nel porre domande. Molto meno nel dare risposte.

Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotata, quale attività sceglieresti?

Volare.

Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?

No, lo trovo un momento molto imbarazzante in cui non so mai che faccia fare e durante il quale mi chiedo se riuscirò a spegnere tutte le candeline in un solo soffio.

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Piango e rido sempre in controtempo. Come nella vita.

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?

Credo li conservi mia mamma.

C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

C’è da fidarsi di meno di chi, mentre mangia con te, non ti guarda negli occhi.

Puoi dire con certezza di aver amato?

No.

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Gli strambi li frequento ancora!

Sai mentire?

Al momento sì. Ma poi mi tradisco da sola.

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Da fare, cercando di non guardarsi troppo.

Quando il gioco si fa duro, sei una dei duri che cominciano a giocare?

E’ dura ma ci provo!

Qual è la tua torta preferita?

Quella con la frutta e la gelatina.

Ti definiresti una buona archivista, rispetto alla tua memoria, o una cattiva archivista?

Pessima. Non ricordo quasi nulla del mio passato. Solo dettagli insignificanti.

Quest’anno farai viaggi significativi?

Andrò a Cuba con mio papà.

Sarai più felice in futuro?

Credo che a Cuba sarò molto felice.

*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)

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