Il terzo grado - Fedez
(Ufficio Stampa)
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Il terzo grado - Fedez

Classe 1989, ha iniziato facendo tutto da sè in casa, anche i videoclip. Oggi è il re delle classifiche con l'album Sig. Brainwash - L'arte di accontentare

NOME: Federico Lucia in arte Fedez

CHI E’: rapper

COSA FA: cantante rap. Ha pubblicato due album (Il mio primo disco da venduto nel 2011 e Sig. Brainwash – L’arte di accontentare nel 2013). Ha collaborato con J-Ax, Club Dogo, Max Pezzali, Marracash, Two Fingerz, Entics, Shablo e Francesca Michielin. Il suo canale YouTube ha oltre 65 milioni di visualizzazioni: più di cinque solo per Cigno nero (il singolo con la Michielin).

DICE DI SE: “Mi piace fare la parodia di quelli che parlano di strada. E che poi spesso la strada non ce l'hanno alle spalle”.

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Direi di avere talento nella scrittura. Non ne ho per niente nel calcio: sono negato.

Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotato, quale attività sceglieresti?

Mi piacerebbe moltissimo saper disegnare. Per ora mi accontento di realizzare dei quadri astratti e un po’ psicotici.

Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?

No. Di solito evito perché m’imbarazza parecchio.

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Piango una cifra.

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?

Mai vinto trofei in vita mia. Forse da qualche parte ho ancora le medaglie della colonia estiva: erano quelle di consolazione, che davano a tutti i partecipanti dal quarto posto in giù. Quanto alle pagelle…meglio evitare di conservarle (dice ridendo).

C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

Boh, sinceramente non c’ho mai pensato.

Puoi dire con certezza di aver amato?

Sì.

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Assolutamente gli strambi. Hanno una fine più fantasiosa.

Sai mentire?

Ci provo, ma non mi riesce bene.

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Da fare. Io per qualche anno ho fatto nuoto, poi hockey e anche basket: ecco, basket mi piaceva parecchio ma non ero molto bravo. Oggi, tra un albergo e l’altro, faccio un po’ di palestra e boxe, ma più per tenermi in forma che per imparare a tirare pugni.

Quando il gioco si fa duro, sei uno dei duri che cominciano a giocare?

Assolutamente sì, sennò non avrei fatto questo mestiere. Sono competitivo e mi piacciono le sfide.

Qual è la tua torta preferita?

La crostata con la frutta.

Ti definiresti un buon archivista, rispetto alla tua memoria, o un cattivo archivista?

Un buon archivista. Non sono di quelli ossessivi, ma mi ricordo molto bene le cose che mi sono successe, gli incontri, eccetera.

Quest’anno farai viaggi significativi?

Appena il disco “appassisce” andrò a New York a scrivere il nuovo album: è una città che mi dà molte suggestioni e ispirazioni. Mi piacerebbe anche fare tappa a Miami: spero che sia meno Rimini di come me la immagino.

Sarai più felice in futuro?

Non lo so, ma lo spero vivamente.

*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)

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Francesco Canino