George Clooney: "Con la religione non si scherza"
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George Clooney: "Con la religione non si scherza"

Duro atto d'accusa dell'attore verso il Daily Mail che aveva lanciato il falso scoop del no di Baria Alamuddin alle nozze della figlia Amal

Non è vero niente. Non è vero che Baria Alamuddin non se ne faccia una ragione e che se ne vada in giro per Beirut scuotendo la testa ; non è vero che la futura suocera di George Clooney sia contraria alle nozze tra il divo e la figlia Amal e soprattutto non è vero che questa presunta ostilità al matrimonio dell'anno nasca da motivi religiosi: il Daily Mail si è inventato tutto. Lo sostiene George Clooney in persona che a Usa Today ha rilasciato un'intervista fiume per smentire il tabloid britannico reo di aver lanciato il falso scoop dell'ostilità della Signora Alamuddin nei confronti di George perchè non druso. "La madre di Amal non è drusa - ha sbottato l'attore -  non è mai stata a Beirut da quando sono fidanzato con la figlia e non è affatto contraria al matrimonio".

Clooney, di solito riservato sulle sue questioni private, è voluto intervenire sulla vicenda perchè ritiene "pericoloso" l'abuso di certo giornalismo mondano. "Sono figlio di un giornalista; accetto l’idea che la libertà di stampa possa talvolta creare qualche inconveniente alla mia vita privata, ma il Daily Mail stavolta va ben oltre l’essere un ridicolo tabloid ed entra nel campo dell’incitazione alla violenza".

Secondo George, infatti, quando si tira in ballo la religione c'è poco da scherzare: "L’irresponsabilità, in questa epoca, di sfruttare differenze religiose dove non ne esistono non solo è segno di infima negligenza, ma è addirittura pericoloso".

Dalla redazione del Daily Mail sono arrivate le scuse nei confronti di Clooney e della famiglia Alamuddin e il fatto è stato derubricato ad "errore di valutazione". L'attore, però, rispedisce le scuse al mittente e conclude: "Li ringrazio per le scuse, ma non perché le accetto, ma perché così facendo hanno confermato di essere il peggior tabloid del mondo. Un articolo confezionato ad arte per mentire e vendere di più".

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Barbara Pepi