Fabrizio Corona
(Credits: Olycom)
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Fabrizio Corona in attesa di estradizione a Lisbona racconta la sua verità

L'ex re dei paparazzi spiega le ragioni della fuga e intanto emergono le ragioni della sua paura del carcere. La resa . La storia di Corona

In carcere si sa, ci sono regole di comportamento non scritte che, però, vanno rispettate e seguite e Fabrizio Corona nel 2007 a San Vittore le avrebbe infrante tutte. Per questo l'ex re dei paparazzi in manette a Lisbona avrebbe dichiarato di aver paura delle galere italiane.

LA PAURA DEL CARCERE - A spiegare alcuni dei retroscena della fuga di Corona è la sempre ben informata Selvaggia Lucarelli che sulla sua pagina Facebook stamattina ha scritto: "Quello che nessuno ha spiegato sono le ragioni per cui Corona ha paura di entrare in un carcere italiano. Sono semplici. Durante la sua prima detenzione, Fabrizio ha corrotto un secondino. 4000 euro per far entrare una macchina fotografica con cui poi realizzò i famosi autoscatti in cella.

Lo scherzetto gli è costato una condanna penale e non solo. In quel modo Fabrizio ha scoperchiato una pentola e l'ha scoperchiata ulteriormente col suo libro in cui denuncia la facilità con cui in galera entrano telefonini e oggetti vari. La cosa, ha fatto incazzare non poco sia chi in carcere ci lavora che chi in carcere sta rinchiuso e per ragioni che vi lascio immaginare. Chiaro che in questo clima, è convinto che qualcuno gliel'abbia giurata. Se poi 'sta paura sia fondata o no, io non ho idea."

L'ATTESA A LISBONA - Al momento Corona è ancora a Lisbona in attesa che il 'Tribunal da relacao' si pronunci sull'estradizione. Secondo gli inquirenti italiani non dovrebbero esserci ostacoli visto che sull'agente dei fotografi pendeva un mandato di arresto internazionale.

LE PRIME IMMAGINI DI FABRIZIO - Visibilmente teso Corona stamane è apparso davanti ai fotografi in manette con una sigaretta in mano mentre si recava in tribunale per capire cosa ne sarebbe stato di lui. Mentre vengono resi noti i dettagli della fuga e il tragitto percorso da Corona (da Milano all'Emilia e poi verso il Piemonte al valico con la Francia, Spagna e Portogallo senza percorrere autostrade), l'ex re dei paparazzi ha dato la sua versione dei fatti in una telefonata al sito Social Channel.

LA SUA VERITA' - "Non sono scappato - ha detto - la notte prima della sentenza la polizia è arrivata a casa mia alle tre di notte, alle cinque e alle 7.30 del mattino: loro già sapevano. Io non avevo pianificato nulla, ma quando ho sentito la sentenza ho deciso di andarmene. Ho guidato quattro giorni di seguito senza mai dormire, non ho mai superato i 60 km orari e sono arrivato in Portogallo. Qui ho studiato tutto quello che era stato scritto e detto su di me e ho deciso di consegnarmi per fare la mia battaglia contro una giustizia indecente. Non ho mai pianto, però. Mai!"

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Andrea Lallo