Carrie Fisher, giallo sulla morte
Da chiarire se l'attrice avesse assunto farmaci o droghe
La morte di Carrie Fisher non può essere archiviata come un semplice attacco cardiaco: il certificato medico relativo alla scomparsa della Principessa Leila di Star Warsnon ha fugato i dubbi su cosa abbia causato il malore fatale. A riaprire il caso, a due settimane dal decesso dell'attrice, sono proprio le richieste di chiarimento avanzate dal medico legale e riportate dal sito americano Tmz.
Carrie Fisher si era sentita male a bordo di un volo aereo della United, in fase di atterraggio a Los Angeles, dopo un viaggio transoceanico da Londra. Non appena atterrata in California, era stata ricoverata d'urgenza al Ronald Reagan UCLA Medical Center di Westwood, vicino Los Angeles, , dove poi è morta quattro giorni dopo. Ora il medico legale, dopo aver visionato il certificato medico stilato dopo la sua scomparsa, ha però chiesto ulteriori accertamenti, in particolare di natura tossicologica: quello che si vuole capire è se l'attrice avesse assunto farmaci o droghe prima di accusare il malore.
Solo 48 ore dopo la scomparsa della star 60enne, la madre Debbie Reynolds, 84 anni, era stata stroncata da un ictus. Secondo quanto riferito dal figlio Todd, la Ryenolds, impegnata a organizzare i funerali della figlia, avrebbe detto: "Voglio solo stare con Carrie..."