Giorgio Gramegna: "Vi insegno come portare l'eros ai fornelli"
(FoodPornography)
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Giorgio Gramegna: "Vi insegno come portare l'eros ai fornelli"

"Il gioco è questo: proporre piatti che riaccendono l’erotismo tra le mura di casa" racconta lo chef a domicilio

Gusti ammiccanti e piatti ghiotti da mangiare con gli occhi. Sapori golosi e cucina trionfale. Sul web e in tivù l’avanzata della gastronomia è inarrestabile: zoomate grondanti calorie e dettagli di ganache luccicanti, primi piatti carichi di sughi appetitosi o dolci multistrato dagli improbabili colori fluo. E’ il porno food, bellezza. Anche porta a porta, volendo. Ma non è un romanzo erotico, sia chiaro: è il progetto (furbetto) di Giorgio Gramegna, ex concorrente di MasterChef 2, laurea in marketing e comunicazione in una Business school internazionale e socio in un’agenzia di digital service. L’obiettivo? Ambizioso: riaccendere l’erotismo tra le mura di casa. Così, archiviata la parentesi breve del reality gastro-fighetto, si è reinventato chef a domicilio. E ha creato un sito di ricette erotiche ribattezzato Food Pornography, un po’ ricettario open source, un po’ lussurioso racconto attraverso scatti di gusto.  

Giorgio, hai detto: “Osservare le persone quando assaggiano un piatto per la prima volta, è una delle cose che adoro di più in assoluto”.

E’ una sorta di feticismo, il mio: guardare le persone che mangiano i miei piatti, osservare le loro espressioni, mi piace un sacco. L’attimo della scoperta è unico. Ovviamente questo posso farlo perché cucino in eventi o feste ristrette a un massimo di quindici persone.

Così ti sei inventato il sito FoodPornography.it: intuizione furbetta o ricettario erotico?

Diciamo che se l’avessi chiamato “Le ricette di Giorgio” avrebbe avuto meno appeal. Ma sgombriamo il campo dagli equivoci: è un gioco che fa sorridere e stuzzica, è un mettere il cibo sul piano della trasgressione senza mai scadere nella volgarità.

Ricette ad alto tasso libidinoso per risvegliare l’eros impigrito.

Il gioco è questo: proporre piatti che riaccendono l’erotismo. Cambiare abitudini alimentari, assaporare gusti e abbinamenti insoliti in alcune persone scatena l’eros. Il cibo è un piacere fondamentale e con le ricette giuste si può prolungare l’effetto al dopo cena: è come un’escalation di sapori, che non si ferma alla tavola. 

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Ma i “famosi” ingredienti afrodisiaci esistono davvero?

Spiace deludere alcuni ma no, non esistono. E’ più un fattore di testa che di ingredienti. Fanno molto di più il momento in cui si gusta una ricetta, l’approccio al piatto, la consistenza di un cibo e la sua forma. 

Maiale funghi hardocore, polporama, Almond Storm. Giochi con i nomi delle ricette e soprattutto con gli ingredienti.

Dietro ogni piatto c’è una ricerca. Nascono quasi tutti dai viaggi che ho fatto: mischio spezie, gusti e ingredienti del mondo, con i prodotti del territorio italiano. E provo ad azzardare con accostamenti inediti - che a volte nascono dai suggerimenti dei clienti - come l’ostrica con i fiori di giglio.

Ricette che proponi a domicilio: come funziona?

Le cene per pochi intimi sono la dimensione giusta: lì si va dall’antipasto al dolce. Oppure in eventi che ho chiamato Food Pornography Night, in ristoranti o locali con cui collaboro. Il menù ideale? Un’entrée ironica, tipo ostriche “tiramisù” con tre condimenti diversi; poi Arroganza, una pasta con salsa di mango speziato, cipolla marinata, bottarga e coulis di spinaci; proseguirei con Primavera di acqua dolce e salata, cioè bocconcini di salmone marinati due volte, crosta al caffè e maionese al lime e cardamomo. E per finire un dolce fresco e non stucchevole: Un Giapponese in Thailandia, una composta di fagioli adzuki, naturalmente dolciastri, accompagnati con sticky rice (riso glutinoso cotto al vapore o per assorbimento), latte di cocco e frutta.

Il menù inteso come racconto?

Sì, legato a una storia o a un mood. Io dò suggerimenti, poi gli ospiti scelgono le ricette che incuriosiscono, che profumano di trasgressione e stuzzicano con quel tocco pornografico che fa salire il desiderio.  

Tu sei stato il primo eliminato di MasterChef 2. E’ passato un anno da quando hai registrato lo show: a dodici mesi di distanza, il bilancio è positivo?

E’ stata una bella esperienza, ma troppo breve per essere assaporata fino in fondo. Confesso che è stata una bella botta emotiva essere fatto fuori subito. Poi mi sono rialzato e il fallimento è stato lo stimolo per dimostrare quanto valgo. Mi sono concentrato per migliorare e devo dire che sono soddisfatto del risultato. Qualche mese fa ho rincontrato Carlo Cracco e mi ha fatto molto piacere. 

Un’ultima curiosità, un po’ pruriginosa. I feedback delle tue cene (e relativi dopo cena) sono positivi?

Devo dire di sì. Ricevo molti complimenti e spesso mi scrivono per avere le ricette e poterle replicare da soli: si vede che il gioco funziona, anche nel dopo cena, e ha un buon effetto sull’eros.

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Francesco Canino