Yamato Tanooka
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Giappone, trovato vivo il bimbo lasciato nel bosco

Dopo una settimana di ricerche il piccolo Yamato Tanooka è stato ritrovato e sta bene

Tutto il mondo, per una settimana, ha tenuto il fiato sospeso per le sorti di Yamato Tanooka, 7 anni, il bimbo giapponese abbandonato nel bosco dai genitori per punizione.

Dal 28 maggio 130 soccorritori lo stavano cercano tra i monti dell'isola di Hokkaido, nel nord del Giappone, e a loro si erano aggiunti anche volontari e cacciatori di orsi che ininterrottamente hanno creduto senza sosta nel fatto che Yamato fosse ancora vivo. Stamani il lieto fine della vicenda: il bimbo ce l'ha fatta, aveva trovato rifugio in un hangar usato dall’esercito giapponese per le esercitazioni, a 7 km da dove era scomparso.

Da solo sfidando il freddo, gli animali (tra cui serpenti e orsi), la pioggia, la fame e la sete, ha scalato una montagna di 1.000 metri ed è entrato in quell'hangar che gli ha salvato la vita. E' stato trovato lì da un militare sul posto per puro caso che gli ha chiesto se fosse Yamato e lui ha risposto di sì.

"Era lì, vestito con la maglietta nera i calzoncini blu e le scarpe da ginnastica rosse della segnalazione e si è identificato da solo - ha dichiarato il soldato - Mi ha detto che era affamato e gli ho dato la mia razione: pane, palline di riso e acqua".

Il piccolo è stato rifocillato e le sue condizioni sono relativamente buone.

Il padre aveva fatto pubbliche scuse per quell'imperdonabile errore. "Il mio atto eccessivo ha costretto mio figlio ad avere un tempo doloroso - ha detto Takayuki Tanooka alla stampa davanti all'ospedale di Hakodate, dove il figlio Yamato è stato ricoverato per controlli - Mi scuso profondamente con le persone della sua scuola, con le persone delle operazioni di ricerca, e con tutti quanti per aver creato problemi". 

In principio i genitori, che verranno indagati per negligenza e abbandono di minore, avevano dichiarato che il figlio si era perso, poi la verità: mentre coglievano bacche Yamato aveva iniziato a tirare pietre ad auto e persone. Per questo madre e padre avevano deciso di lasciarlo solo nel bosco. Una punizione durata solo pochi minuti dopo i quali i genitori sarebbero tornati a prenderlo, però, non trovandolo più.

Da qui la folle corsa contro il tempo, il terrore che il bambino fosse stato sbranato dagli orsi o morto di freddo e sete e invece il piccolo eroe se l'è cavata, ha stretto i denti e si è portato in salvo da solo.

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Barbara Massaro