La cover di Chi con l'intervista a Fabrizio Corona
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Fabrizio Corona: "In carcere mi sono successe cose inimmaginabili"

Grazie a una deroga speciale del Tribunale l'ex re dei paparazzi ha concesso la sua prima intervista verità

Lui che nel corso della sua vita ha fatto della comunicazione e dell'esposizione mediatica la sua arma (a doppio taglio) vincente dal 25 gennaio 2013 tace, da quel giorno d'inverno durante il quale le porte del carcere di Busto Arsizio si sono aperte per Fabrizio Corona condannato in via definitiva a più di 14 anni di carcere.

Quello che è successo dietro alle sbarre, almeno in parte, ora Corona lo ha raccontato a Chi che ha firmato l'esclusiva della prima intervista rilasciata dall'ex re dei paparazzi a un anno dalla scarcerazione con prima l'affidamento ai servizi sociali e poi il regime di semi libertà "Per motivi di salute".

Per Corona possibilità di uscire solo per ragioni di lavoro, divieto d'uso dei social e coprifuoco serale (salvo ospitate).

Grazie a una deroga del Tribunale, però, l'ex uomo simbolo di Vallettopoli ha potuto parlare. "In galera mi è successo di tutto. L'inimmaginabile. Non è stata una semplice detenzione" ha spiegato a Gabriele Parapiglia.

Due anni duri, difficili e ancora oggi rievocarli riapre la ferita. "Nessuno può capire che cos'è il carcere se non lo ha vissuto pienamente e duramente. Non era una semplice custodia cautelare la mia. Era una condanna definitiva. In totale quattordici anni e due mesi. Ero un detenuto sorvegliato in modo speciale per via della mia popolarità. Da quando sono uscito dal carcere, non ho mai raccontato la mia vita tra le sbarre. Provo vergogna, mi fa male, il ricordo lacera la mente e il cuore. Lo fa sanguinare. Di notte però capita spesso di svegliarmi all'improvviso e di non credere che sia finita. Posso solo dirle che in galera mi è successo di tutto. L’inimmaginabile. Non è stata una semplice detenzione".

Ci sono tante cose di cui non vuole parlare, del rapporto con Nina Moric, per esempio, o di quando a causa di una rissa gli sono caduti tutti i denti.

Quelle immagini rimarranno per sempre nel cuore di Corona che ora, grazie al figlio Carlos, ha ritrovato l'energia e la forza di andare avanti. "L'ho visto dopo oltre un anno di carcere - dice a proposito del figlio - Lo ha portato quella santa donna di mia madre Gabriella. Emozione fortissima. L’ho lasciato bambino, l’ho trovato un ometto. Mi ha stretto forte. E mi ha dato la forza di andare avanti. 'Papà, ci sono io qui per te'. Aveva capito tutto. Per la prima volta mi sono sentito io figlio, lui padre. Per la prima volta non ero più solo al mondo".

E poi ancora a proposito del carcere ricorda: "I primi due anni li ho trascorsi chiuso in cella. Ventidue ore al giorno in una cella di tre metri quadrati. Ho imparato il codice penale a memoria... Non ho mai accettato con me stesso il fatto di essere un detenuto. Mi guardavo dall'esterno e non mi consideravo tale. Ho evitato tutto, ho evitato la vita comune nella galera. Mi sono creato un mondo parallelo, fatto di libri, quotidiani, tv, palestra in cella e la mia inseparabile radiolina"

Il 18 giugno del 2015 Corona è uscito dal carcere e ricorda perfettamente cosa ha fatto quel giorno: "La prima cosa che ho fatto una volta libero? Mi sono fermato in autostrada, ho guardato il cielo e ho vomitato. Poi mi sono fatto una sco....ta".

Da allora è passato oltre un anno e Fabrizio ha sempre rigato dritto anche se c'è una persona che sa di avere deluso e di questo non può perdonare: "Ho sognato mio padre Vittorio quasi tutte le notti. Era con me. Mi proteggeva. Era come se fosse lì. Mi ha salvato, sostenuto, dato forza una forza inspiegabile. Lui c’era. Andarlo a trovare al cimitero? No. Mai. Per pudore, per vergogna, per averlo deluso".

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Barbara Massaro